Il tecnico del Cosenza ha ricordato i suoi trascorsi ad Empoli per presentarsi ieri in sala stampa: «Raggiunti risultati straordinari»
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Durante la conferenza stampa di ieri, non sono passate inosservate le parole di mister Antonio Buscè . Il tecnico campano si è presentato alla sua nuova squadra ed ha fatto anche un excursus su quelle che sono state le sue esperienze in panchina. Ben 10 gli anni trascorsi nel settore giovanile dell'Empoli . Dal 2013 al 2023. Periodo nel quale Buscè ha vinto anche due scudetti. Uno nel 2019 con l'under 16 ed uno, decisamente più importante, nel 2021 con la Primavera: «Raggiunto risultati straordinari. Tanti di quei ragazzi giocano in Serie A, Champions League e nazionale. Ma ci continuiamo a sentire quasi quotidianamente, segno di grandi valori umani».
Da Asllani a Marianucci
Ma chi sono questi calciatori arrivati poi nel grande calcio? Premesso che il settore giovanile dell'Empoli è certamente uno dei migliori d'Italia, sono comunque tanti coloro i quali hanno raggiunto vette prestigiose dopo essere stati guidati da Buscè nelle giovanili. Si parte dai centrocampisti Christian Asllani , oggi all'Inter , Jacopo Fazzini , appena passato alla Fiorentina e Samuele Ricci , prelevato dal Milan dopo gli anni di Torino . Poi ancora il trequartista della Roma , Tommaso Baldanzi , o l'esterno della Juventus , Andrea Cambiaso . Tanti sono arrivati comunque a giocare ad ottimi livelli. Come il difensore Mattia Viti , oggi arrivato alla Fiorentina in prestito dal Nizza , o il centrocampista Luca Belardinelli , ancora all'Empoli , e l'attaccante Davide Merola , passato anche da Cosenza ed oggi al Pescara . L'ultimo della cucciolata passato da Buscè è il difensore Luca Marianucci che si è trasferito qualche settimana fa dall'Empoli ai campioni d'Italia del Napoli .
A Cosenza occasione per i giovani
Proprio l'esempio di questi calciatori che ce l'hanno fatta, può essere una spinta in più per i tanti calciatori giovani del Cosenza presenti in rosa. Le regole di Buscè sono chiare. Il tecnico campano non guarda la carta d'identità ma il valore del calciatore. Tecnico ma, come ha spiegato, anche umano. L'augurio è che anche qualche giovane oggi a Cosenza, possa un giorno raggiungere traguardi importanti. Con la cura di Buscè magari è più facile.