Tommaso D’Orazio parla da capitano vero, lucido anche nella serata in cui il Cosenza supera il Benevento e vola al terzo posto in classifica. Una vittoria pesante, costruita con maturità, sofferenza e spirito di gruppo. E il numero 11 rossoblù, come sempre, mette tutto dentro: autocritica, orgoglio e ambizione.

Le parole di D’Orazio

«Mi dispiace non aver chiuso prima la partita» ammette, riferendosi al gol mancato intorno alla mezz’ora del secondo tempo. «Arrivato così bene in area ero convinto di farlo, forse quella sicurezza mi ha portato a sbagliare. Devo migliorare, lo so. Avrei voluto dare più tranquillità ai compagni, se la meritavano».

Poi, D’Orazio allarga lo sguardo sulla prestazione corale: «Faccio i complimenti a tutti, perché non era facile. È l’ennesima grande prestazione di quest’anno. Abbiamo dimostrato ancora una volta che siamo squadra, che abbiamo valori morali, di gruppo, di alchimia. Ribaltare una partita così vuol dire che ci crediamo davvero».

Il capitano entra anche nel dettaglio tattico, segno di una partita preparata con attenzione: «Sapevamo che il Benevento avrebbe creato difficoltà, soprattutto con le sovrapposizioni interne, come quelle di Pierozzi su Lamesta. Ma alla lunga siamo stati bravi a contenerli. Ognuno ha fatto il suo, anche chi è entrato dalla panchina. Questo conta tantissimo».

Fame da lupi

Nel finale, ecco uscire il manifesto del nuovo Cosenza: niente proclami, ma una fame concreta: «La nostra forza, dal 14 luglio, è pensare all’obiettivo breve, settimana per settimana. Questa volta il focus era il Benevento, e questa vittoria ci dice che possiamo stare lì su. Non dobbiamo avere paura: dobbiamo ambire a vincere, ma con umiltà. Ora pensiamo solo al Foggia».

La chiusura è da leader che spinge la squadra ogni giorno:
«Lo dico sempre ai miei compagni: dobbiamo voler migliorare e ambire al massimo. Tutti quelli che fanno questo lavoro sognano la Serie A. Dimostriamolo ogni domenica, a partire da Foggia».