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Andrea La Mantia è stato ufficializzato dall’Empoli questa mattina. L’accordo era stato raggiunto già nei giorni scorsi e andava soltanto ratificato. L’avventura dell’ex centravanti del Cosenza in Serie A si chiude con un bottino di 2 reti, ma con una conferma netta. Vale a dire la grande valenza di un attaccante sbocciato al Marulla e consacratosi altrove.
Operazione da plusvalenza
Sono le cifre dell’operazione che danno l’idea della sua importanza per la seconda serie nazionale. Il ds del Lecce Mauro Meluso, suo mentore fin da quando lo pescò dal San Marino, ha confezionato un’operazione con cui finanzierà il resto del suo mercato. La Mantia va ad Empoli in prestito con obbligo di riscatto. Oltre alla parte fissa (3.5 milioni circa con Fiamozzi), vanno conteggiati i bonus: 1 milione in caso di promozione e 500mila euro al decimo gol in serie A che realizzerà con l’Empoli in futuro. Per la cadetteria è sicuramente una spesa fuori portata per quasi tutti, ma che in Toscana possono permettersi. Questo grazie al paracadute garantito dalla Serie A e ad un mercato in uscita da applausi. In estate, infatti, le cessioni di Di Lorenzo, Bennacer, Krunic, Traorè e Caputo fruttarono qualcosa come 65 milioni.
L’escalation di La Mantia a Cosenza
Nell’estate del 2015 il Cosenza ingaggiò, tra lo scetticismo generale, un attaccante retrocesso qualche mese prima nel girone B della Serie C. Meluso, nel presentarlo, disse che in rossoblù si sarebbe consacrato o perso definitivamente. Nonostante Roselli lo facesse spesso partire dalla panchina, alla fine realizzò 13 gol. Il più importante nel derby col Catanzaro. Eugenio Guarascio tergiversò inspiegabilmente per il rinnovo e quando il ds scelse di andare a Lecce, fu impossibile trattenere La Mantia. Ma il legame con la città e il suo nugolo di amici resta comunque stretto.
La crescita del bomber
La Pro Vercelli sbaragliò la concorrenza con un contratto triennale. Alla prima esperienza in Serie B realizzò 9 reti, ma ad agosto fu al centro di un’altra roboante operazione di mercato. La facoltosa Virtus Entella offrì 800mila euro ai piemontesi e se lo portò a casa. Risultato? 12 gol e tanti applausi. Nel frattempo il Lecce era tornato in Serie B. Meluso completò lo scambio con Caturano (e un conguaglio di 700mila euro rateizzati) e lo regalò a Liverani. Furono sufficienti 17 gol per vincere il campionato e sbarcare in Serie A. Il resto è storia recente, gol alla Lazio all’Olimpico e al franchi di Firenze.