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Le pagelle di Lecce-Cosenza. In difesa si salva solo Ingrosso. Gliozzi sfrutta la sua occasione, chi subentra non incide.
E’ stato un Lecce-Cosenza estremamente combattuto e a lungo in equilibrio. Dopo i risultati di sabato e della domenica pomeriggio nessuno poteva perdere terreno. La sfida del Via del Mare ha visto entrambe le formazioni sudare la maglia, ma alla fine i salentini hanno avuto la meglio per 3-1. Ecco le pagelle dei Lupi allenati da Roberto Occhiuzzi.
Wladimiro Falcone: voto 6
Graziato dalla traversa dopo diciassette secondi dall’inizio della gara, stavolta non riesce a neutralizzare il rigore di Coda, che lo spiazza. In Lecce-Cosenza è arrivato a quota nove sui rigori da fronteggiare.
Riccardo Idda: voto 5
Nel primo tempo è praticamente perfetto. Nella ripresa svaria su tutto il fronte difensivo, chiudendo a destra e a mancina senza mai scomporsi. Questo fino al pallone regalato al Lecce prima del rigore: un suicidio che porta al penalty. Si perde Meccariello sul gol.
Gianmarco Ingrosso: voto 6.5
Se dalla parte sinistra si soffre per la serata non positivissima di Legittimo, dal suo lato c’è una sicurezza che fa spavento: gioco aereo, velocità e sicurezza in impostazione. Nella ripresa è decisivo sul diagonale di Coda.
Matteo Legittimo: voto 5 (il peggiore)
L’errore sul rigore è da calcetto amatoriale, purtroppo: non è tanto la scivolata il problema, quanto il buco clamoroso che porta al fallo da penalty. Inconcepibile intervenire in quel modo.
Alberto Gerbo: voto 6.5
Buonissima la sua spinta sulla corsia di destra e la sua intesa costante con Tremolada, che cer di servirlo sempre. Portando via l’uomo lascia sia al trequartista, sia a Petrucci la possibilità di una giocata più semplice. Cala nella ripresa, pur facendo vedere ancora cose ottime.
Davide Petrucci: voto 6.5
Il pallone che mette sulla testa di Gliozzi, abilissimo a girare, è un condensato di intelligenza calcistica e intesa col compagno: sa che non potrebbe dargliela alta e che quella soluzione è la migliore. Poi il centravanti fa il resto. Bravo anche negli inserimenti.
Daniele Sciaudone: voto 6
La sfida contro il centrocampo a tre del Lecce non è banale, ma l’ingresso dell’esterno che agisce dal lato “debole” aiuta a mantenere una certa serenità nel gioco. Interviene in modo folle in area di rigore su Pettinari, ma prende il pallone: rigore inesistente.
Luca Crecco: voto 6
Un livello più alto rispetto a Vera, si può serenamente parlare di un onestissimo giocatore di categoria. Aiuta a centrocampo meno del suo corrirspettivo Gerbo, ma largo è una garanzia.
Luca Tremolada: voto 6
Bravissimo nel dialogare con Gerbo, che sia largo o sia fra le linee manda sempre in tilt la difesa salentina. Aggresivo, concentrato, alle volte anche troppo spettacoloso, forse impreciso sui cross. Ma è una gemma.
Marcello Trotta: voto 5.5
Il fisico c’è, la forza pure, mancano ancora però i giri del motore. Quando va sotto, poi non riesce più a mettersi in moto. I movimenti sono ottimi, lo spirito di sacrificio altrettanto, ma fisicamente ancora non c’è.
Ettore Gliozzi: voto 7 (il migliore)
Ci mette corsa, grinta, fisico e, al 9′, anche la testa per il gol del vantaggio: si avvita benissimo e lascia partire una frustata perfetta. Nel primo tempo anche due colpi di tacco a impreziosire una gara perfetta.
Bahlouli: voto 5
Occhiuzzi lo mette dentro per cambiare le sorti di Lecce-Cosenza, ma lui si perde subito. Mai come in questa occasione non ha inciso più di tanto.
Carretta: voto 5
Lancio di Petrucci nello spazio. Lo rincorre, lo aggancia bene e poi perde palla. Diciamo che è un riassunto delle sue ultime settimane a Cosenza.
Mbakogu: voto 5
Ancora nettamente fuori forma, si vede nello stop a 7′ dalla fine col pallone che gli rimbalza addosso.
Ba: voto sv
Coinvolto troppo poco per formulare un giudizio organico.
Sueva: voto 5
Entra contemporaneamente a Ba, ma ha la colpa di perdersi Maggio sul 3-1. Verranno giorni migliori e il primo contratto in Serie B andava festeggiato meglio.
Roberto Occhiuzzi: voto 5
A chi gli chiede di cambiare modulo, lui risponde andando a Lecce a viso scoperto. Sorprende ma ripaga la scelta di Gliozzi dall’inizio. Il problema è che non si può chiedere (e qui casca l’asino e cala il voto) a Idda di impostare, perché l’azione del secondo rigore porta la sua firma.