«In questi giorni vedo molta gente che, con genuinità, si batte contro la violenza. Poi leggo che un’intera classe di bambini di una terza elementare a Cosenza non si presenta, chiaramente su ordine dei genitori, per protestare contro un altro bambino, che sarebbe iperattivo. Ecco, se questa è la società civile mi chiedo quale coerenza esprima».

Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «È un fatto triste, grave – aggiunge Antoniozzi – veramente sintomatico di una desertificazione dei sentimenti che la retorica del buonismo generale non copre.

Come si fa a lasciare solo un bambino – aggiunge il parlamentare – e quanto mai una cosa del genere sarebbe accaduta tanti anni fa? Non è forse questa la sconfitta di una cultura della civiltà e della bellezza? So che il garante regionale per l’adolescenza, Antonio Marziale, interverrà e mi auguro che lo faccia anche il Provveditore agli studi. 

Ma soprattutto dovrebbe salire forte l’indignazione generale e nascere una consapevolezza di avere commesso un errore incredibile , dimostrando una sorta di agglomerato collettivo che ha isolato un bambino di otto anni.

Si possono fare celebrazioni retoriche su mille temi – conclude Antoniozzi – ma se si dimostra aridità un una vicenda del genere significa che si è su dimensioni di anaffettività e che manca quello che dovrebbe essere presente nella scuola d’infanzia: la collegialità, la solidarietà, l’assenza di qualsiasi differenza tra pari».