Il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì è intervenuto questa sera alla trasmissione, in onda su Rete 4, “Stasera Italia”, condotta dalla giornalista Barbara Palombelli. La Calabria è diventata “zona rossa”, a seguito di un’ordinanza firmata dal ministero della Salute, Roberto Speranza.

«Siamo molto arrabbiati per questa decisione. Roberto Speranza mi ha chiamato alle 20…» dopodiché il collegamento via Skype si è interrotto. E’ una decisione che quindi lascia l’amaro in bocca agli organi regionali, ma era ormai nell’aria da diversi giorni dopo l’aumento esponenziale dei contagi da coronavirus e l’affollamento ospedaliero, soprattutto nei reparti di Terapia Intensiva, nonostante la Regione Calabria abbia rettifico questi dati, contando in Rianimazione solo i pazienti intubati e inserendo nei reparti di “Malattie Infettive” quei pazienti curati in sub-intensiva, ma fisicamente presenti in Rianimazione.

Il commento di Spirlì dal sito della Regione Calabria

«Alle ore 20 di stasera, il ministro Speranza mi ha comunicato, per telefono, che il Consiglio dei ministri aveva deciso di dichiarare “zona rossa” tutta la regione Calabria. L’ho appreso con costernazione, rabbia e sgomento. Penso alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali; mi arrabbio, perché tutto questo poteva essere evitato, se solo il Governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto – nei giorni scorsi e fino alle ultime ore – per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere».

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«È un tentativo – afferma Spirlì – di piegare la schiena ai calabresi, che non si inginocchieranno neanche questa volta, come non hanno mai fatto. È una decisione ingiusta che ci accomuna a territori ben più in crisi, premiando – e non ne sono dispiaciuto, anzi – altre regioni che vivono la nostra stessa condizione. Una sordità istituzionale, quella nei confronti della nostra regione, ingiustificata, sospetta, che si manifesta doppiamente con la stranezza di un Decreto Calabria – punitivo della nostra sanità – messo come unico punto di discussione all’ordine del giorno di un Consiglio dei ministri in cui sono volate parole grosse e nel quale si sono manifestati dissensi e astensioni».

«Se non fossi una persona libera dai pregiudizi – conclude il presidente ff della Regione -, potrei sospettare un pregiudizio nei nostri confronti. Ai calabresi chiedo di rispettare le leggi, anche quando sono inique. Queste due settimane finiranno presto e, grazie ai nostri risultati finali, smentiremo tutte le menzogne che in questi giorni sono state dette sulla nostra regione. Coraggio, ce la faremo: siamo calabresi».