Aggressioni, giornate di follia, purtroppo anche suicidi dei detenuti. Troppi, a marzo già tre. La media di uno al mese. Nel carcere di Paola i problemi sono molteplici e gli eventi di cronaca che si susseguono anche. Quanto avvenuto nei giorni scorsi è stato soltanto l’ultimo, poco edificante episodio che ha visto coinvolta la casa circondariale affacciata sul Tirreno. 

La denuncia, arrivata dal SINAPPE, parlava di un gruppo di agenti aggredito con un coltello da un detenuto che si trovava nel bagno della cella. «Si tratta dell’ennesimo atto di violenza perpetrato nei confronti del personale di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Paola, che nonostante la cronica carenza di organico continua a garantire l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto penitenziario paolano», ha scritto il sindacato in una nota, sottolineando come la carenza di personale sia un problema sovente sottoposto dall’organizzazione nel corso degli ultimi mesi. E sono tanti gli eventi che si sono succeduti. 

Fra autolesionismo e “giornate di follia”

Il nostro racconto parte da gennaio 2024, l’inizio dell’anno scorso. Esattamente venti mesi fa un detenuto della struttura penitenziaria, mentre stava per essere trasferito, ha iniziato a tagliarsi con una lametta e a minacciare con la stessa gli agenti. Non solo, perché lo stesso detenuto ha poi bruciato alcuni dei propri effetti personali, con gli agenti costretti a spegnere l’incendio poco dopo. Era fine gennaio e si trattava già della seconda aggressione, visto che appena dieci giorni prima, l’11 gennaio 2024, un altro detenuto aveva aggredito agenti e personale medico devastando l’infermeria

Veloce skip a giugno 2024, quando nel penitenziario della città tirrenica avviene una vera e propria “giornata di follia”. Un poliziotto viene aggredito da un detenuto all’apertura di una cella, un altro detenuto interviene per separare i due. Successivamente, però, l’uomo che ha difeso l’agente viene aggredito dagli altri carcerati nella struttura di Paola. Un episodio denunciato a più voci e «che – spiegavano i sindacalisti – dimostrava la necessità di intervenire con celerità». Ad agosto un’altra denuncia del Garante regionale dei diritti dei detenuti, Luca Muglia, che parlava di «oltre cinquemila eventi critici in sei mesi». Il 2024 si concludeva con l’ennesimo appello rimasto inascoltato sulla casa circondariale nel comune cosentino: «Troppi detenuti psichiatrici – scriveva il Sappe – sputano e devastano celle». Ma il 2025 non è andato affatto meglio. Anzi.

Agente picchiato con un bastone, ancora episodi di caos

Prendendo ancora come esempio il solo carcere di Paola, il 25 marzo 2025 un detenuto ha aggredito alle spalle un agente con un bastone. Risultato? Prognosi di sette giorni per il poliziotto. Ancora una volta, secondo il Sappe, mancava una mano alla «gestione dei detenuti più pericolosi e soggetti a un’indole maggiormente aggressiva, collocati in sezioni comuni dove non possono essere seguiti e curati adeguatamente». Ma non è tutto, perché momenti di tensione si sono registrati anche a maggio 2025 a seguito di una maxi perquisizione durante la quale sono stati rinvenuti anche degli oggetti atti a offendere. Infine, ieri, l’ultima aggressione ai danni di un gruppo di agenti. L’appello dei sindacati è unanime e riguarda la «cronica carenza di organico». Un appello che si ripete da tempo e che già diverse volte è passato in sordina.