Tre esponenti di Forza Nuova sono stati arrestati questa mattina a Catanzaro dalla Polizia di Stato con l’accusa di aver aggredito, per motivi razziali, un uomo marocchino di 48 anni. Tra gli arrestati figura Giuseppe Sestito, coordinatore provinciale del movimento di estrema destra, che sui social si nascondeva dietro il profilo fittizio “Giuseppe Zuckenberg”.

I post monitorati dalla Digos

Secondo l’ordinanza firmata dal gip Gilda Romano, il profilo Facebook di Sestito conteneva pubblicazioni considerate di rilievo investigativo: dal ricordo del compleanno di Benito Mussolini (29 luglio) a una riflessione sulla strage di Bologna (2 agosto 2014), fino ai richiami alle “passeggiate per la sicurezza” organizzate in città.

Non solo: sulla pagina del gruppo Casa Degrelle, Sestito invitava a organizzare ronde cittadine, con chiari riferimenti all’opposizione verso la presenza di immigrati. «Tali pubblicazioni – scrive il gip – consentono di attualizzare l’azione per cui è procedimento, individuandosi chiaramente gli intenti degli indagati di attuare una condotta attiva».

Violenza e ideologia

Il magistrato precisa che «non è l’orientamento politico ex se a connotare l’azione, ma la sussunzione di idee politiche sotto atti di violenza». Emblematico, secondo il giudice, lo striscione con la scritta “caci nta panza” (“calci nello stomaco”, ndr), che dimostrerebbe l’intento di tradurre l’ideologia in violenza concreta contro i migranti.

Un quadro di allarme

L’inchiesta evidenzia come l’uso dei social network da parte di gruppi estremisti non si limiti alla propaganda, ma possa essere funzionale a organizzare azioni violente. «Gli indagati – annota il gip – si pongono in parallelo con quanto registrato in altre città, invocando un modello di azione diretta».