Il tribunale di Cosenza ha condannato a un anno di carcere Giuseppe Vernì, l’uomo che nel mese di luglio del 2021 accoltellò il pregiudicato di Cosenza, Ivan Trinni. Fendenti alla gola che causarono il ricovero in Rianimazione. La vicenda era stata raccontata direttamente dall’allora indagato, al quale il giudice Piero Santese ha riconosciuto un vizio parziale di mente. Vernì, oltre a beccarsi la condanna, dovrà risarcire, in separata sede, Ivan Trinni.

Secondo la ricostruzione fatta dagli agenti della Squadra Mobile di Cosenza, Trinni ad inizio luglio del 2021 avrebbe reiteratamente richiesto a Vernì la somma di 200 euro, «asseritamente a lui dovuta da Vernì per l’effettuazione di una sorta di un “rito propiziatorio esoterico”, finalizzato all’ottenimento della “riappacificazione” dei rapporti tra l’indagato ed i suoi familiari. Al rifiuto opposto dall’indagato, Ivan Trinni poneva in essere una condotta aggressiva ed intimidatoria nei confronti dell’odierno prevenuto, diretto al conseguimento della somma di denaro sopra indicata». 

«Io ho acconsentito a tale richiesta – dichiarò Vernì agli inquirenti – ma appena avvicinatomi a lui, Trinni mi colpiva violentemente con un paio di pugni al volto, provocandomi anche la fuoriuscita di sangue dalla narice destra. Sempre Trinni, non contento» riferì l’attuale imputato «cercava di colpirmi nuovamente ma io, che nel frattempo avevo preso dall’interno della mia seconda autovettura un coltello da cucina, che usualmente uso per sfilettare i pesci da me pescati, al fine di difendermi da quell’aggressione istintivamente scagliavo un fendente alla volta di Ivan Trinni all’altezza del suo collo con la mia mano destra, colpendolo non so di preciso dove».