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La Confederazione Sindacale Penitenziaria (CON.SI.PE.) ha sollevato un acceso dibattito riguardante gli eventi accaduti il 17 marzo durante la fiera di San Giuseppe a Cosenza, in relazione al divieto di accesso alla Casa Circondariale per la Polizia Penitenziaria.
Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Sindacale, diverse unità della Polizia Penitenziaria si stavano dirigendo verso la propria caserma per svariati motivi quando è stato loro impedito il transito e l’accesso ai parcheggi all’interno della Casa Circondariale di Cosenza da parte della Polizia Municipale. Questo evento ha sollevato una serie di preoccupazioni per il CON.SI.PE., che ha definito l’accaduto come “molto grave” e portatore di conseguenze potenzialmente pericolose.
La questione è stata sollevata attraverso una missiva indirizzata al sindaco Franz Caruso, al comandante della Polizia Municipale, al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria e al direttore della Casa Circondariale.
Secondo il CON.SI.PE., il comportamento tenuto dagli addetti ai controlli della viabilità è stato definito “inaccettabile”, poiché avrebbe potuto causare interruzioni di pubblico servizio e gravi conseguenze in caso di emergenza o disordini all’interno del carcere. Si è sottolineato anche il rispetto dei rapporti tra le Forze dell’Ordine, in particolare tra la Polizia Municipale e la Polizia Penitenziaria, e l’importanza di evitare che episodi simili si ripetano in futuro.
Una delle principali criticità evidenziate dal sindacato riguarda il diritto del personale penitenziario di accedere liberamente ai propri luoghi di lavoro, senza ostacoli o impedimenti da parte di altre forze dell’ordine. Questo diritto è considerato fondamentale per garantire il regolare svolgimento delle attività quotidiane all’interno delle istituzioni penitenziarie e per mantenere la sicurezza e l’ordine all’interno delle stesse.
Il CON.SI.PE. ha quindi invitato tutte le parti coinvolte a un confronto costruttivo per trovare una soluzione che possa evitare che episodi simili si verifichino in futuro e che possa rafforzare i rapporti tra le varie forze dell’ordine. Si auspica che questa vicenda possa portare a una maggiore consapevolezza e sensibilità riguardo alle complesse dinamiche che regolano il funzionamento delle istituzioni penitenziarie e dei rapporti tra le forze dell’ordine, al fine di garantire la sicurezza e il regolare svolgimento delle attività quotidiane.