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Quando le cose cominciano col piede sbagliato poi finisce che ti rompi una gamba. Certo, se segui il consiglio di Federica Di Nardo, scelta da Easy Jet proprio perché seguita blogger (ma soprattutto perfetta allo scopo perché di origine calabrese), rischi di farti male davvero.
La blogger, è la testimonial di una massiccia campagna di sponsorizzate (per chi non mastica la materia: quelle pubblicità che appaiono mentre si scorre la bacheca di Facebook o Instagram) che la compagnia aerea ha lanciato per pubblicizzare la Calabria. Una specie di matrimonio riparatore dopo il fattaccio del pezzo che descriveva la regione come terra di terremoti e malavita.
Così la Di Nardo, riciclando un vecchio post di tre anni fa, riportato nel 2017 da La Riviera, scrive:
“Avreste mai pensato di trovare uno scorcio del genere in una assolata spiaggia della Locride? Questo pontile lungo 180 metri, veniva in passato utilizzato per le operazioni commerciali. Ormai inattivo da molto tempo mantiene però un suo fascino, mi ricorda un po’ i moli americani che tanto spesso vediamo nei film…”.
E fin qui, anche se parliamo di una struttura dai più definita un ecomostro, ci può anche stare la caption e la foto d’effetto. Ma il post continua:
“Andate a visitarlo alla spiaggia di Siderno”.
Peccato che il ponte sia crollato l’anno scorso, per colpa delle mareggiate, quindi non sia proprio in sicurezza, tanto che è vietato avvicinarsi troppo.
Dicevamo, quando le cose nascono sotto una cattiva stella, la buona volontà può non bastare a riportare tutto nel giusto quadro astrale. Chiamalo fato, chiamala sfortuna, per citare Peter Venkman, tutto accade per un motivo. Il motivo può essere convincere la compagnia a controllare i contenuti prima che un dito schiacci il tasto invio.
Intanto è certo che la blogger globe trotter, ha rifilato alla compagnia un post congelato e scongelato all’occasione. Anche stavolta (come per l’articolo su mafia, terremoti eccetera) nessuno alla sezione marketing ha controllato o verificato. Avranno pensato: se lo scrive lei che è calabrese, sarà a posto.
Invece no. Non è a posto. Di nuovo.