Per il sindacato l’organico attuale non è sufficiente a contrastare la recrudescenza del fenomeno in atto in tutta la provincia, le dieci unità in più promesse dal governo non sono sufficienti
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La Polizia di Stato della provincia di Cosenza starebbe vivendo una crisi senza precedenti a causa dei mancati avvicendamenti del personale. Lo denuncia il segretario generale provinciale del Siulp, Ezio Scaglione, anche alla luce delle notizie degli ultimi giorni, che certificano una recrudescenza criminale e di atti violenti in tutta la provincia cosentina.
Una situazione che ha destato allarme anche tra i dirigenti delle confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che, solo poche settimane fa, hanno incontrato il prefetto di Cosenza per chiedere ulteriori misure che possano garantire maggiore sicurezza in tutto il territorio.
"In tale contesto – rileva Scaglione – non possono passare inosservati gli accorati e ripetuti appelli dei sindaci di Cetraro e di Corigliano-Rossano, preoccupati per la sicurezza dei propri concittadini e per le ricadute negative sul territorio di ogni atto di intimidazione e di violenza”.
Il problema, a suo avviso, è che con gli attuali organici della Polizia di Stato, non c’è da essere fiduciosi in un positivo cambio di passo nella lotta contro il crimine e di certo non possono bastare i dieci poliziotti in più promessi dal governo nazionale e dal Dipartimento della pubblica sicurezza. “Purtroppo – evidenzia il segretario - nessuno di loro ha avuto la sensibilità politica di confrontarsi preventivamente col sindacato”.