La Corte d’Appello di Catanzaro (terza sezione penale, presidente Battaglia, relatore Giglio) ha emesso un’ordinanza nei confronti di Eduardo de Oliveira Tagliaferro, cittadino brasiliano domiciliato a Torano Castello, in provincia di Cosenza, al centro di una richiesta di estradizione avanzata dalle autorità di Brasilia. I giudici, riuniti in camera di consiglio il 30 settembre 2025, hanno optato per l’applicazione delle misure cautelari dell’obbligo di dimora nel comune cosentino e del divieto di espatrio, con contestuale ritiro del passaporto.

Chi è Eduardo de Oliveira Tagliaferro: i reati contestati in Brasile

Secondo la documentazione trasmessa dal Ministero della Giustizia, Tagliaferro è accusato in Brasile di divulgazione di informazioni riservate e di violazione del segreto d’ufficio aggravata. Ex consigliere del Tribunale Superiore Elettorale, avrebbe passato a un giornalista del quotidiano Folha de São Paulo conversazioni riservate tra funzionari della Corte Suprema, successivamente finite sulla stampa, relativi al periodo in cui Lula era a capo del Paese, screditando il Presidente nel tentativo di sovvertire le istituzioni della Repubblica Federativa del Brasile. 

La richiesta di estradizione

Il 31 luglio 2025 il ministro Alexandre de Moraes della Corte Suprema brasiliana aveva firmato un mandato di arresto a carico di Tagliaferro. Da qui la richiesta formale di estradizione avanzata a Roma il 25 agosto 2025, sulla base del trattato bilaterale Italia-Brasile del 1989, ratificato nel 1991. La Direzione centrale di polizia criminale aveva localizzato l’uomo a Torano Castello a fine settembre. Da allora, l’attenzione delle autorità italiane si è concentrata sul rischio di fuga e sulla necessità di preservare l’eventuale consegna. Del caso se ne occupa anche la Compagnia carabinieri di Rende, diretta dal capitano Andrea Aiello.

Le valutazioni dei giudici

Nell’ordinanza, i magistrati della Corte d’Appello di Catanzaro hanno ritenuto che sussistono gravi indizi di responsabilità. Inoltre, nn emergono condizioni ostative all’estradizione ai sensi dell’art. 705 del codice di procedura penale e del trattato bilaterale Italia-Brasile. Pertanto, scrivono i giudici, il comportamento di Tagliaferro, lontano dal Brasile da tempo, lascia temere un tentativo di eludere le responsabilità penali. Tuttavia, i giudici hanno escluso la necessità di misura carceraria, ritenendo proporzionata l’imposizione di restrizioni meno afflittive. Eduardo de Oliveira Tagliaferro è difeso in Italia dal professore avvocato Pieremilo Sammarco e dai penalisti Ferruccio Mariani e Pasqualino Maio.