La Corte d’Appello di Catanzaro, seconda sezione penale, presieduta da Alessandro Bravin, ha prosciolto una 29enne di Falconara Albanese, E.S., dall’accusa di furto aggravato di energia elettrica ai danni di Enel E-distribuzione. I giudici hanno riformato la sentenza emessa il 20 novembre 2023 dal Tribunale di Paola, che aveva condannato l’imputata a quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa. L’Appello, presentato dagli avvocati Carmine Curatolo ed Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola, è stato accolto integralmente: la Corte ha dichiarato che l’azione penale non poteva proseguire per mancanza della querela da parte della società elettrica, condizione necessaria per la procedibilità.

Secondo la Procura della Repubblica di Paola, la donna si sarebbe allacciata abusivamente alla rete elettrica della propria abitazione in via degli Oleandri a Falconara Albanese, realizzando un by-pass in grado di deviare l’energia elettrica. L’intervento risale al 7 settembre 2021, quando i Carabinieri di San Lucido e i tecnici Enel accertarono l’anomalia dopo la segnalazione di un cittadino.

In primo grado, il giudice monocratico Alberto Pugliese aveva ritenuto la richiesta di proscioglimento infondata, sostenendo che il furto di energia elettrica fosse perseguibile d’ufficio in quanto bene destinato a pubblico servizio, anche alla luce della riforma Cartabia.

La linea della difesa

La difesa ha eccepito che al capo di imputazione non era stata contestata l’aggravante della “destinazione a pubblico servizio” prevista dall’art. 625 c.1 n.7 c.p., ma soltanto quella del “mezzo fraudolento” (art. 625 c.1 n.2 c.p.), per cui la procedibilità era subordinata alla querela della persona offesa. Poiché Enel non aveva mai sporto querela, l’azione penale non poteva proseguire. Tesi accolta anche dal Sostituto Procuratore Generale Alba Maria Sammartino, che nella requisitoria scritta aveva chiesto alla Corte di dichiarare il non luogo a procedere.

La decisione della Corte

Accogliendo le argomentazioni della difesa e le richieste del PG, i giudici di Catanzaro hanno prosciolto definitivamente l’imputata, stabilendo che l’azione penale non poteva proseguire per mancanza della querela di Enel E-distribuzione. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. La sentenza rappresenta un precedente importante in materia di procedibilità dei reati di furto di energia elettrica dopo la riforma Cartabia, ponendo l’accento sulla corretta contestazione delle aggravanti da parte della pubblica accusa.