Che il commissariamento della sanità in Calabria avesse affossato del tutto il settore era chiaro a tutti già qualche anno fa, ma che la situazione fosse tragica – parliamo dei debiti e dei LEA – questo nessuno poteva immaginarlo. E’ quanto emerge dall’ultimo “Tavolo Adduce”. La relazione – pubblicata dalla “Nuova Calabria” – boccia totalmente la gestione del Generale Saverio Cotticelli, ex commissario ad acta della sanità calabrese, e di Maria Crocco, sub commissario. Una situazione al limite dell’inverosimile che, di conseguenza, mette con le spalle al muro anche il Governo, visto che i commissari (come sappiamo) vengono nominati nel Consiglio dei Ministri. 

I debiti della sanità calabrese

«La Regione Calabria a Conto consuntivo 2019 presenta un disavanzo di 225,418 mln di euro. Dopo il conferimento delle coperture, per 106,622 mln di euro, derivanti dal gettito delle aliquote fiscali massimizzate per 98,064 mln di euro e dal conferimento di 8,558 mln di euro quale “quota sociale” delle prestazioni socio-sanitarie presente sul Bilancio regionale 2020 destinata ai costi 2019, il risultato di gestione del Conto consuntivo 2019 evidenzia un disavanzo di 118,796 mln di euro. In considerazione del disavanzo non coperto relativo all’anno 2018, pari a 41,813 mln di euro, il disavanzo complessivo cui dare copertura è pari a 160,609 mln di euro».

«Tavolo e Comitato procedono, altresì a calcolare il risultato di gestione al netto della svalutazione dei crediti di 62,596 mln di euro operata dalla AOU Mater Domini e relativa alla Fondazione Campanella. Al netto di tale svalutazione crediti, il risultato di gestione rideterminato risulterebbe essere un disavanzo di 162,822 mln di euro. Dopo il conferimento delle coperture per 106,622 mln di euro, residuerebbe un disavanzo d 56,200 mln di euro. In considerazione del disavanzo non coperto relativo all’anno 2018, pari a 41,813 mln di euro, il disavanzo complessivo cui dare copertura risulterebbe pari a 98,013 mln di euro».

Tuttavia, non è secondario il fatto che i livelli essenziali di assistenza (LEA) nel 2018 erano a 162, mentre oggi sono a 139. Un disastro firmato dalla struttura commissariale.