Dopo il blitx dell’Antimafia a Reggio, ieri mattina in conferenza stampa del procuratore Giuseppe Lombardo. L’allarme degli inquirenti: tra i traffici di droga in Calabria, trovato anche il Fentanyl, la droga che sta piagando gli Stati uniti d’America e che devasta i corpi e le menti degli assuntori. Dal commercio di sostante stupefacenti una ricchezza infinita per la ‘ndrangheta che ha bisogno di reinvestire.

«E’ importante riconoscere le piazza di spaccio e parlare dell’asse San Roberto – Ecaudor e non solo e del contatto diretto con il riciclatore in Cina. Oggi – ha detto – possiamo parlare di un vero e proprio sistema criminale integrato in cui la ‘ndrangheta ha un ruolo assolutamente chiave. Colpita la ‘ndrangheta il sistema è compromesso. Non lo stesso può dirsi per tutte le articolazioni di scopo che essa governa e manovra.

Poi ancora: «La ‘ndrangheta consolida sempre più la sua posizione dominante al punto che possiamo parlare di Glocalizzazione dei suoi metodi in ambito appunto globale. Tutto ormai avviene con una tale fluidità che deve preoccuparci, confermando dinamiche criminali che, al netto di fibrillazioni fisiologiche, sono ormai collaudate e assodateDeve preoccupare anche la presenza di Fentanyl a San Roberto e del coinvolgimento di minori nella gestione dei traffici, che certamente meritano la massima attenzione».

Fentanyl, la droga peggiore

Il fentanyl è sintetizzato facilmente in laboratori clandestini (“kitchen laboratories”) utilizzando precursori chimici a basso costo, spesso provenienti dalla Cina e, in misura minore, dall’India. La sua produzione non richiede coltivazioni agricole come l’oppio, rendendolo più economico e facile da produrre rispetto all’eroina. Dal 2013, il fentanyl è stato alla base della terza ondata della crisi degli oppioidi, con un aumento esponenziale delle morti per overdose (circa 111.000 decessi nel 2022, 107.000 nel 2023). È spesso mescolato con eroina o cocaina per aumentarne la potenza, causando overdosi letali, specialmente tra le comunità più povere e marginalizzate.

In Europa e in Italia, la diffusione del fentanyl è ancora limitata rispetto agli USA, ma sta crescendo. In Italia, il fentanyl non ha ancora causato un’emergenza su larga scala, grazie a un sistema sanitario che privilegia antinfiammatori non steroidei rispetto agli oppioidi per la gestione del dolore. Tuttavia, segnali preoccupanti sono emersi: tra il 2020 e il 2023 sono stati registrati decine di sequestri in Italia, con un caso significativo a Piacenza (100.000 dosi sequestrate nel 2023). Inoltre, tracce di fentanyl sono state rilevate in una dose di eroina a Perugia nell’aprile 2024, un evento considerato una novità allarmante.

La rotta del Fentanyl verso la Calabria

La Calabria è emersa come un punto chiave per il traffico di fentanyl in Italia, soprattutto per il ruolo della ’Ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo. Il porto di Gioia Tauro è uno dei principali hub per il traffico internazionale di droga in Europa, utilizzato dalla ’Ndrangheta per importare sostanze stupefacenti, incluso il fentanyl. La sua posizione strategica nel Mediterraneo facilita l’ingresso di precursori chimici e droghe sintetiche.

I proventi del traffico di fentanyl vengono riciclati attraverso reti complesse, spesso con collegamenti a Roma. La ’Ndrangheta sfrutta le sue risorse finanziarie per espandere il controllo su scala nazionale e internazionale.