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Confermato il licenziamento dei lavoratori della Seatt. Oggi il Tar della Calabria si è espresso sul ricorso presentato dalla cooperativa avverso la decisione dell’Azienda ospedaliera di Cosenza di non proseguire nel rapporto di lavoro, visto che il contratto era scaduto il 30 novembre scorso. Secondo la Seatt, invece, era suo diritto continuare a lavorare – fornendo servizi per il Cup, pagamento ticket e consegna referti – almeno fino a quando non fosse stata indetta una nuova gara d’appalto. Ed invece, la giustizia amministrativa regionale ha dato ragione all’Azienda ospedaliera di Cosenza e di conseguenza i 54 lavoratori della Seatt saranno licenziati, senza alcuna possibilità di essere inseriti in un nuovo piano imprenditoriale, visto che la clausola di salvaguardia sociale è divenuta inefficace.
Le motivazioni del Tar della Calabria sul ricorso respinto della Seatt
La seconda sezione del Tar della Calabria, composta dal presidente Nicola Durante e dal giudice estensore Carlo Dibello, ha respinto la domanda cautelare, basandosi sul fatto che il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro, Saverio Cotticelli aveva «provveduto subito ad interloquire per le vie brevi con il Commissario Straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza evidenziando “l’impossibilità di procedere all’ulteriore proroga in relazione a quanto previsto dalla normativa vigente”».
Per cui, i giudici amministrativi «alla luce del contenuto della nota sopra citata» ritengono non sussistente «la lamentata inerzia della struttura Commissariale preposta al Piano di rientro atteso che risulta manifestata in termini inequivoci la volontà di non concedere ulteriore proroga del contratto in essere con la società ricorrente». In conclusione, «il ricorso e i successivi motivi aggiunti appaiono privi del necessario fumus di fondatezza, avuto riguardo, in particolare, alla sopra citata manifestazione di volontà della struttura Commissariale di non concedere ulteriori proroghe del servizio gestito dalla Cooperativa ricorrente».