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La Compagnia carabinieri di Rende
I carabinieri della Compagnia di Rende nella giornata di sabato, 7 ottobre 2023, hanno portato in carcere un ragazzo di 20 anni, Pio Denis Naccarato, accusato di aver esploso colpi d’arma da fuoco nei confronti di un uomo, procurandogli «una lesione personale consistita in “ferite e schegge, lesione collo e lesione gamba”, giudicata guaribile in dieci giorni». L’ordinanza, su richiesta della procura di Cosenza, è stata firmata dal gip del tribunale Manuela Gallo.
Il giovane indagato, che avrebbe usato un’arma «abusivamente detenuta», sparando all’indirizzo della prima vittima, avrebbe procurato lesioni «riconducibili al rimbalzo del proiettile sul terreno» anche ad altre sette persone, tre delle quali minorenni.
La ricostruzione dei fatti
A Torano Castello sono le 19.50 del 1 settembre 2023. Nella villetta comunale c’è un gruppo di amici che a un certo punto vede arrivare una macchina con a bordo due persone, le quali «erano scese dall’auto correndo verso» un altro veicolo «che li seguiva» e la vittima «aveva immediatamente riconosciuto Denis Naccarato di Cerzeto accorgendosi che lo stesso imbracciava un fucile». Secondo il racconto della persona offesa «Naccarato aveva sparato puntando il fucile a mezz’aria, quindi l’altro ragazzo aveva chiesto chi fosse» la parte offesa che si sarebbe fatta avanti «e a questo punto Naccarato, dopo aver avanzato verso il gruppo di persone presenti aveva puntato il fucile in basso ma verso gli astanti – si legge nell’ordinanza – ed aveva sparato un altro colpo. La persona offesa riferiva che, pur nella concitazione del momento, si era reso conto di essere stato attinto dai proiettili unitamente ai suoi amici». Da qui il fuggi fuggi generale.
Il presunto movente
La parte offesa ha riferito ai carabinieri di Torano Castello di aver ricevuto tempo addietro la richiesta di Naccarato di «accendere un finanziamento per suo conto per l’acquisto di un telefono cellulare, non avendo lui la possibilità di accedere a una finanziaria». La vittima – si legge nel provvedimento cautelare – accendeva pertanto «un finanziamento per l’importo di 1.200 euro con la Compass, con rate mensil di 74 euro. Secondo gli accordi, le rate sarebbero state addebitate sulla carta Postepay Evolution intestata» alla parte offesa «ma la provvista sarebbe stata fornita da Naccarato». Ma qui sorge un problema.
«Dopo alcuni mesi» la parte offesa «aveva smesso di pagare le rate per mancanza di provvista e la finanziaria gli aveva inviato più solleciti di pagamento. Da qui i rapporti con Naccarato si erano fatti testi, anche perché quest’ultimo sosteneva di aver pagato i bollettini. Il giorno stesso all’agguato – evidenzia il gip – vi era stata una discussione telefonica molto accesa con Naccarato, il quale lo aveva minacciato di picchiarlo se non avesse onorato il finanziamento ed aveva concluso facendosi dire esattamente dove si trovava». La vittima, risulta dagli atti, ha riconosciuto l’indagato in foto e le emergenze investigative, tenuto conto del referto medico, «non lasciano dubbi in ordine alla sussistenza di un quadro di assoluta gravità indiziaria a carico di Denis Pio Naccarato».
Le esigenze cautelari
Secondo il gip «ricorrono nei confronti dell’indagato le esigenze cautelari». Per il giudicante cautelare Naccarato avrebbe agito «senza alcuno scrupolo, nel pieno centro del paese e in presenza di molte persone, con un fucile illegalmente detenuto e per motivi futili o comunque del tutto sproporzionati rispetto alla pericolosità dell’azione criminosa realizzata». Il gip sottolinea che «tale circostanza evidenzia l’assoluta spregiudicatezza dell’indagato e una sicura familiarità con il crimine» in quanto «si osserva che il prevenuto», ovvero Naccarato, «è gravato da precedenti penali contro il patrimonio e con l’uso di violenza alla persona». Naccarato è difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino.

