Una protesta che ha interessato più provincie: Cosenza, Catanzaro e Crotone. Gli Agricoltori Silani Riuniti, questa la sigla che ha organizzato la protesta, hanno dato vita a tre cortei di trattori e mezzi agricoli lungo le arterie che collegano le vette della Sila ai centri urbani. Le rimostranze sono state molteplici, ma abbracciano tutte un medesimo punto di rottura: l’aumento dei costi che rende insostenibile le loro attività.

«Siamo qui come guardiani della terra, testimoni di sfide che rischiano di erodere il tessuto stesso della nostra agricoltura» hanno detto. In più sono stati individuati i seguenti nove punti cardine a base delle lamentele sfociate nella manifestazione odierna:

  • L’aumento sproporzionato del prezzo del gasolio agricolo e delle materie prime che sta gettando un’ombra cupa sul futuro. «Chiediamo – hanno detto – la vostra vigilanza e azioni immediate per proteggere le nostre aziende e la tutela con una legge dello stato che tuteli il costo di produzione, l’elemento vitale della nostra sostenibilità economica».
  • La concorrenza sleale dei prodotti internazionali che è una minaccia tangibile che richiede risposte coraggiose. «Auspichiamo – hanno spiegato – una difesa ferma e risoluta del nostro mercato locale, attraverso misure che pongano fine a pratiche commerciali sleali».
  • Il supporto al credito in agricoltura è l’ancora di salvezza di molte aziende, ma ciò richiede un impegno concreto. «Siamo di fronte a sfide finanziarie senza precedenti – hanno aggiunto – e ora più che mai chiediamo il vostro sostegno per assicurare un futuro sostenibile per il nostro settore.
  • L’Agricoltura è il cuore pulsante di molte comunità, ma la Politica Agricola Comune (PAC) deve adeguarsi al calo della redditività delle aziende agricole. Vanno riconsiderate e riformate le politiche vigenti per preservare il patrimonio agricolo.
  • La burocrazia e le problematiche legate ai consorzi di bonifica stanno soffocando la capacità di operare in modo efficiente. Sono state chieste semplificazioni e soluzioni concrete, affinché ci si possa concentrare sulla missione principale: coltivare la terra.
  • La fauna selvatica rappresenta una minaccia costante alle nostre coltivazioni. Gli agricoltori hanno chiesto un impegno serio per affrontare questa problematica, garantendo strategie efficaci per proteggere i nostri raccolti.
  • L’etichettatura dei prodotti è un pilastro della fiducia dei consumatori. «Auspichiamo regolamentazioni chiare e trasparenti – hanno evidenziato ancora – che riflettano il nostro impegno per la qualità e la sicurezza alimentare.
  • Moratoria fiscale è essenziale per mantenere la sostenibilità economica delle nostre aziende.
  • L’Irpef agricola rappresenta un peso crescente sulle spalle degli agricoltori, minacciando la sostenibilità economica delle attività. «Chiediamo al governo provvedimenti decisi e mirati per alleviare questo onere fiscale e preservare la vitalità del settore agricolo. È essenziale – dicono – che vengano adottate misure concrete per sostenere le aziende agricole, garantendo un equilibrio tra la necessità di finanziare il bilancio pubblico e la tutela di chi, con dedizione, coltiva la terra per alimentare la nazione. Il nostro appello è a favore di un dialogo aperto e di soluzioni che permettano al settore agricolo di prosperare, contribuendo al benessere economico complessivo del Paese».

Per ciò che riguarda la provincia di Cosenza, il torpedone di trattori ha viaggiato lungo la Ss107 lambendo lo stadio Lorenzon di Rende e concentrandosi vicino alla stazione di Vagliolise a Cosenza. Nei pressi dello spiazzo che ospitò l’ospedale militare ai tempi dell’emergenza Covid, si sono radunati decine di agricoltori che hanno urlato la loro indisposizione.