La Camera penale di Cosenza, in un documento rivolto all’assoluzione dell’avvocato Marcello Manna, scrive, anche, del cannibalismo dei diritti del processo mediatico.

All’ “Ecce homo”, al presunto innocente presentato morente alla folla in preda ad un cannibalismo dei diritti senza precedenti, e al grido di “Barabba” continueremo, sempre, a opporci.

Contro la giustizia della folla, contro la barbarie del processo mediatico e dei barbari, che -oramai, purtroppo in tanti e di ogni specie- volgarmente lo utilizzano nel tentativo di demolire la presunzione di innocenza, contro il processo indiziario, contro la iniquità dei maxiprocessi, contro l’abuso delle misure cautelari, continueremo a ergere barricate; sempre.

E da qui il pensiero dei rappresentati dei penalisti della Camera penale bruzia all’Avvocato Manna.

Da quel primo giorno di settembre 2022, sono trascorsi quasi 3 anni.

1050 giorni di gogna mediatica, di distruzione politica di una Comunità, di tentativi di delegittimazione, di sofferenza e di ferite, riferite a lui e a tutta l’Avvocatura, alla nostra Camera penale, di cui l’Avvocato Manna è Presidente Emerito, all’Unione delle Camere Penali Italiane, della cui Giunta l’Avvocato Manna è stato componente.

1050 giorni di strenua difesa da parte del suo Collegio difensivo per sentir pronunciare quell’articolo 530 del codice di rito penale che restituisce -ahinoi- solo qualcosa, troppo poco.

Per questo, chiosano i penalisti del Direttivo della Camera penale di Cosenza, l’Avvocato Marcello Manna non è stato -solo- assolto. L’Avvocato Marcello Manna è innocente.
La Camera penale del Tribunale di Cosenza