Il presidente al suo secondo mandato sarebbe intenzionato a varare inizialmente una Giunta a sette per poi allargarla a nove. Intanto Tridico non ha ancora deciso se restare a Bruxelles o optare per la Calabria
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Soverato (CZ), Magna Graecia Film Festival - ottava serata. Nella foto: Roberto Occhiuto
Prima una tappa a Roma, per preparare l'uscita della sanità calabrese dal commissariamento promessa in campagna elettorale dalla premier Giorgia Meloni, quindi la prima missione a Bruxelles, con un confronto con il commissario europeo Raffaele Fitto e incontri sulla revisione della politica di coesione e sulla programmazione dei fondi comunitari. Dopo il trionfo alle Regionali del 5 e 6 ottobre, il riconfermato presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia, si è messo subito al lavoro per portare avanti i dossier più delicati.
Tra questi, anche quello relativo alla formazione della Giunta, la prima del suo secondo mandato. Al momento i ragionamenti sarebbero ancora allo stato iniziale, ma nelle prossime ore Occhiuto intensificherà le trattative e le interlocuzioni con i leader nazionali dei partiti del centrodestra. Da consumare, infatti, ci sono i liturgici passaggi politici, non disgiunti peraltro da quelli più prettamente tecnici.
Occhiuto e tutti i partiti infatti sono in attesa della proclamazione degli eletti da parte della Corte d'appello di Catanzaro e dei tribunali circoscrizionali: al momento i conteggi e verifiche sono in pieno svolgimento e in alcuni casi alle battute finali, ma non c'è certezza su quanto ci sarà formalmente la proclamazione, che potrebbe anche cambiare la composizione del Consiglio regionale elaborata in prima battuta sulla scorta del portale Eligendo del Viminale, essendo pervenute anche istanze di alcuni candidati risultati non eletti ma per pochi voti.
Sul piano politico, Occhiuto, che ovviamente ha già aperto il dossier Giunta studiando le prime mosse, dovrà tenere conto di diversi criteri, tra cui quello della rappresentanza di genere (in Giunta il 30% degli assessori dovrà essere donna) e soprattutto dell'esito delle Regionali, che hanno ridisegnato gli equilibri della maggioranza registrando la supremazia a Forza Italia con le sue due liste - quella di partito e quella del presidente Occhiuto - nettamente prevalenti su Fratelli d'Italia e Lega.
Secondo quanto riferiscono fonti del centrodestra, Occhiuto sarebbe intenzionato a varare inizialmente una Giunta a 7 per poi allargarla a 9 quando sarà recepita a livello regionale la norma nazionale che consente la nomina di 9 assessori nelle Regioni sotto i due milioni di abitanti. Un primo schema di massima prevede - sempre secondo quanto trapela - questa distribuzione: tre assessori a Forza Italia, due (con la vicepresidenza) a Fratelli d'Italia, uno alla Lega, che avrebbe comunque la presidenza del Consiglio regionale, e un assessore a Noi Moderati.
Un altro schema invece registrerebbe una piccola variazione, con la presidenza del Consiglio regionale a Fratelli d'Italia o alla stessa Forza Italia. Fonti qualificate sostengono che tra gli assessori uscenti dovrebbero essere riconfermati Gianluca Gallo (Forza Italia), il più votato in assoluto alle Regionali con oltre 30mila preferenze, e Giovanni Calabrese (Fratelli d'Italia). Tra i "papabili" assessori sono considerati anche Pierluigi Caputo (Occhiuto Presidente), Rosaria Succurro (Occhiuto Presidente), Antonio Montuoro (FdI), Filippo Mancuso (Lega), quest'ultimo peraltro indicato anche per una riconferma alla presidenza del Consiglio regionale.
Da capire c'è poi la posizione di Wanda Ferro, sottosegretaria all'Interno e coordinatrice regionale di FdI, in corsa alle Regionali con una candidatura di "bandiera" che le ha comunque fatto conquistare oltre 10mila preferenze, anche se l'orientamento prevalente e' quello di una sua permanenza nel governo nazionale. Di converso, fronte opposizione, il centrosinistra attende le determinazioni del candidato presidente sconfitto da Occhiuto, l'europarlamentare M5S Pasquale Tridico, che si è riservato alcuni giorni di riflessione per decidere se restare a Bruxelles o optare per la Calabria: anche qui tuttavia - dicono fonti della coalizione progressista - l'orientamento di Tridico sarebbe quello di non lasciare il ruolo di europarlamentare, nel qual caso il suo seggio verrebbe assegnato al M5S.