Il tribunale di Cosenza, in composizione monocratica, ha emesso la sentenza di primo grado del processo “Spada“. Si tratta dell’inchiesta della procura cittadina nei confronti di alcuni presunti spacciatori che operavano nell’hinterland cosentino. Una buona parte di essi avevano patteggiato la pena nella fase preliminare del procedimento penale, mentre i restanti avevano scelto il rito ordinario, convinti di poter dimostrare la loro innocenza.

A processo infatti dinanzi al giudice monocratico Urania Granata, erano finiti Francesco Mastroianni detto Gianfranco, Carmine Anzillotti, Angelina Presta, Andrea Laratta e Daniele Perri. Al termine dell’istruttoria dibattimentale, l’ufficio di procura aveva chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati, ad eccezione di Perri, per il quale aveva invocato l’assoluzione.

Il dibattimento, secondo il tribunale di Cosenza, ha evidenziato la responsabilità penale di Francesco Mastroianni detto Gianfranco, condannato a nove mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1500 euro. Previa riqualificazione del fatto di cui all’art. 73 comma 5, il giudice Granata ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Andrea Laratta per intervenuta prescrizione. 

Il tribunale monocratico, infine, ha assolto Carmine Anzillotti, Angelina Presta per non aver commesso il fatto e Daniele Perri perché il fatto non sussiste. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Angela D’Elia, Andrea Manna, Antonio Quintieri, Matteo Cristiani, Emilio Lirangi, Filippo Cinnante e Roberto Borrelli.