Il gip Ferrucci convalida l’arresto di un 40enne e di una 39enne, fermati dai carabinieri. Disposto l’obbligo di dimora nel comune di Cosenza
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La sede della Compagnia carabinieri di Rende
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cosenza, Giusy Ferrucci, ha convalidato l’arresto di Cosimo Bevilacqua, 40 anni, e Anna Mario, 39 anni, entrambi residenti a Cosenza, accusati di detenzione e spaccio di cocaina in concorso. I due erano stati fermati nella serata di sabato 18 ottobre dai carabinieri della Compagnia di Rende, impegnati in un servizio di osservazione nei pressi di un bar, dove era stata segnalata un’attività di spaccio al dettaglio.
Le cessioni osservate dagli investigatori
Secondo quanto ricostruito nel verbale, intorno alle 19.57 i militari hanno notato i due sospetti entrare nel locale. Pochi minuti dopo, un uomo in tuta si sarebbe avvicinato a Bevilacqua: la compagna gli avrebbe consegnato un piccolo involucro, poi passato di mano in cambio di 20 euro. Fermato subito dopo il presunto scambio, l’assuntore è stato trovato in possesso di 0,36 grammi di cocaina. Un secondo episodio si sarebbe verificato poco dopo: un altro cliente avrebbe prelevato una “pallina” lasciata sul bancone da Bevilacqua, contenente 0,24 grammi di cocaina.
Il sequestro e le perquisizioni
Dopo le due cessioni, i carabinieri hanno proceduto a perquisire i presenti. Nella disponibilità di Anna Mario sono stati trovati due borselli, uno verde e uno nero, contenenti 39 dosi di cocaina per un peso complessivo di 13,31 grammi, oltre a 160 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Gli acquirenti avrebbero confermato l’acquisto della sostanza, indicando il 40enne come fornitore abituale «da almeno un mese».
Le accuse e la decisione del giudice
Il giudice ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico di entrambi per i reati di detenzione illecita e cessione di stupefacenti (art. 73 D.P.R. 309/1990), riconoscendo inoltre il carattere “continuato” dell’attività di spaccio. Pur ravvisando un concreto rischio di reiterazione del reato, il gip Ferrucci ha disposto per entrambi una misura meno afflittiva rispetto agli arresti domiciliari, accogliendo solo in parte la richiesta del pm. Il gip ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Cosenza. I due indagati sono difesi dall’avvocato Gianpiero Calabrese.