I cuccioli di pastore maremmano sono stati salvati a Croce di Magara grazie al tam tam dei social che ha innescato l’intervento congiunto di polizia municipale, guardie ecozoofile e vigili del fuoco
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Sette cuccioli di pastore maremmano imprigionati in un tombino sotto una grata di ferro. Una vicenda tristissima verificatasi oggi a Croce di Magara, in Sila, ma che per fortuna si è risolta con un lieto fine. Il merito principale è da ascrivere a Sergio Tursi Prato, docente e politico rendese che, in villeggiatura a Camigliatello, si è imbattuto nella cucciolata “segregata” e si è attivato, sin dalle prime ore del mattino, per contribuire alla loro liberazione.
Come fossero finiti laggiù non è chiaro, ma mai come stavolta ciò che conta non è il prologo, bensì l’epilogo. Dopo che Tursi Prato ha pubblicato un appello sulla propria pagina Facebook, è partita una vera e propria gara di solidarietà a cui hanno preso parte il corpo di Polizia ecozoofila Anpana, quello della Polizia municipale di Spezzano della Sila, i Vigili del fuoco di San Giovanni in Fiore.
Sempre attraverso il suo profilo Fb, Tursi Prato ha ringraziato apertamente Gianluigi Silletta e la signora Mena Armentano, attivissima nell’invio di Pec di segnalazione ai Comuni di Spezzano della Sila e Casali del Manco. I cagnolini ora stanno bene e sono al sicuro. Alcuni sono stati già adottati.