Ieri la Dda di Lecce ha arrestato 13 persone, ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti su tutto il territorio nazionale e riciclaggio. Le operazioni sono scattate in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania. Secondo quanto emerso dalle carte dell’inchiesta, l’inchiesta denominata “All Black” è partita da un controllo dei carabinieri di Leini, in provincia di Torino e ha avuto inizio nel maggio 2018 dopo il sequestro da parte di carabinieri di Leini e del gruppo carabinieri forestale di Torino, a cui da ottobre 2018 si sono affiancati i carabinieri del Noe, di un autotreno che aveva fatto uno scarico illecito di rifiuti nella campagna di Lombardore.

Grazie al sequestro è stato individuato un gruppo di faccendieri di Taranto e Lecce che avevano creato società fittizie e che con false autorizzazioni offrivano siti inesistenti per lo smaltimento di rifiuti per il tramite di una società di intermediazione piemontese, sempre del settore, che non era però iscritta all’Albo dei gestori di rifiuti. I militari dell’arma hanno ricostruito i contatti che questi intermediari intrattenevano con alcune aziende del trattamento rifiuti, operanti a Torino e nel bresciano, allo scopo di far confluire ingenti quantità di rifiuto in località della Puglia. Operazione non riuscita in seguito alla scissione tra il gruppo pugliese e i broker piemontesi che ha spinto i primi a orientarsi su altre direttrici per il loro traffico.

I nomi dei cosentini indagati

Nell’inchiesta coordinata dal pm Milto De Nozza, sono finiti anche tre uomini, originari della provincia di Cosenza. Nello specifico, parliamo di Salvatore Coscarella, 76 anni, Francesco Diana, 33 anni e Massimiliano Ercole, 48 anni. Coscarella ed Ercole sono di Cosenza, mentre Diana è residente a Saracena.

Secondo l’impianto accusatorio, Coscarella avrebbe avuto il compito, insieme ad Ercole (imputato e assolto in “Telesis” ed ex membro dell’Arma dei carabinieri) «di individuare le aziende produttrici dei riuniti da porre in relazione con il gruppo Scarcia». Il gip del tribunale Distrettuale di Lecce ha applicato la custodia in carcere per Salvatore Coscarella, mentre Ercole (per il quale la Dda di Lecce aveva chiesto gli arresti domiciliari) e Diana risultano indagati a piede libero.