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Una trasfusione di sangue infetto nel 1972 ha portato alla condanna del Comune di Cosenza e del Ministero della Salute, costretti a risarcire oltre un milione di euro ai familiari di una donna deceduta. Il Tribunale di Catanzaro ha accolto le tesi dell’avvocato Massimiliano Coppa, stabilendo che la responsabilità è stata trasmessa dal disciolto Ospedale Civile dell’Annunziata al Comune e al Ministero. La donna, deceduta a 66 anni, contrasse l’epatite C a seguito delle trasfusioni. La sentenza ha stabilito che i danni erano conseguenti a una condotta illecita e colposa.