Correva l’anno 1992 a.w (avanti Whatsapp) niente chat, neppure C6 era stata ancora inventato (l’antenato di Messenger). Un libro passava di fotocopia in fotocopia tra i banchi di scuola. Fogli stampati e messi insieme da spillette che si staccavano sempre, con note a margine scritte a penna, post-it tra un capitolo e l’altro. Il romanzo era un romanzo d’amore, di jeans, di baci rubati sotto la pioggia, e portava la firma di Federico Moccia su un titolo diventato iconico.

«“Tre metri sopra il cielo” era la storia che avrei voluto leggere io» racconta l’autore trent’anni dopo quel grande successo che lo portò in vetta alle classifiche. «Investii in quel libro i miei primi risparmi guadagnati in televisione – all’epoca collaboravo con Fabrizio Frizzi – e così il romanzo uscì per una casa editrice che ora non esiste più, il “Ventaglio”. Avevo inviato il manoscritto a tantissime case editrici e avevano tutte rifiutato. Nel 2000 il libro è finito nelle mani di un produttore che decise di farne un film e si impegnò per la ripubblicazione. A quel punto tutte le case editrici improvvisamente lo trovarono meraviglioso, tutte volevano pubblicare lo stesso libro che dodici anni prima avevano rifiutato. La verità è che la vita è fatta di tante piccole occasioni – sorride l’autore – e vinci solo se tenti».

Federico Moccia ritorna a Rende dopo un po’ di anni, per parlare ai ragazzi delle scuole “Pierre de Coubertin” e “Zumbini” di amore, orgoglio e bullismo, proponendo un monologo prodotto da Nicola Canonico per la Good Mood. «Una volta a scuola ti scontravi col bullo e finiva lì, tornavi a casa e ti buttavi tutto alle spalle, adesso la cassa dei social amplifica tutto e i ragazzi finiscono per essere schiacciati da certi comportamenti. Io credo che, come spesso accade, le donne siano determinanti per affrontare chi evidentemente ha dei problemi di socialità, solo loro riescono ad aprire una breccia». Moccia, che i giovani li ha fatti innamorare, ha parlato agli studenti a cuore aperto, raccontando le storie che lo hanno reso famoso, manuali sentimentali che hanno fatto il giro di una generazione.

«Siamo molto contenti e orgogliosi di ospitare uno scrittore così importante – dice Alfredo De Luca, direttore artistico del Tirreno Festival -. Dal mio punto di vista questo incontro ha un valore particolare perché ricordo bene il momento in cui esplose il “fenomeno Moccia” e spero che quella magia possa in qualche modo arrivare anche ai ragazzi di questa generazione».

«Sarà un viaggio sentimentale – ha concluso la consigliera Marisa De Rose -, un percorso fatto di amore e di amicizia. C’è tanto bisogno di emozioni positive perché sappiamo quanto il periodo della pandemia abbia accresciuto il disagio giovanile e per questo siamo ancora più orgogliosi di ospitare un autore che sa come parlare ai ragazzi e come confrontarsi con loro».

I prossimi appuntamenti con il teatro

Tra i prossimi appuntamenti teatrali rendesi, sale l’attesa per Elena Sofia Ricci, che si esibirà alla vigilia della festa delle donne, il 7 marzo; poi sarà la volta di Francesco Paolantoni – già sold out – di Andrea Pucci e infine di Giò Di Tonno che porterà a Rende uno spettacolo teatrale tra prosa e musical.