L’iniziativa ha unito cerimonie di premiazione, mostre fotografiche e momenti di dialogo civile, inaugurando un format culturale nuovo, aperto al pubblico e capace di coniugare arte, letteratura e impegno sociale.
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ANGELO GALLO
Si è svolta martedì 15 luglio, negli spazi dell’Ex MAM di Corso Telesio a Cosenza, la prima edizione dal vivo dei Premi Nazionali Galileo Editore. Un evento atteso, che ha segnato un punto di svolta per il giovane ma vivace panorama culturale legato alla casa editrice calabrese: fino ad oggi, infatti, i premi erano stati assegnati esclusivamente online. Con Opera in Me, cambia la formula e si inaugura un nuovo corso, fatto di incontri reali, confronti creativi e contaminazioni tra linguaggi.
A dare il via alla serata sono stati Angelo Gallo, curatore editoriale, e Marilena Morabito, curatrice della mostra fotografica PHOCO. I due hanno introdotto il nuovo format, spiegandone lo spirito e la struttura: un’alternanza tra momenti liberi e guidati, in cui il pubblico è invitato non solo ad assistere, ma a partecipare. Una vera e propria cerimonia pubblica, che mette al centro gli autori, i progetti e le storie.
Tra i primi appuntamenti in programma, l’inaugurazione della sezione speciale della mostra PHOCO, con la presentazione del progetto Street Remembers della fotografa Serena Clausi. Dieci scatti realizzati durante una manifestazione a favore della Palestina, esposti come testimonianza civile e poetica, capaci di restituire l’atmosfera di un evento collettivo con sguardo intimo e consapevole. La mostra, curata da Marilena Morabito, è stata sostenuta da RCE Foto e Officina Grafica.
Il momento più denso sul piano dell’impegno sociale è arrivato con il talk “Storie per Scegliere”, che ha visto il dialogo tra il Centro Roberta Lanzino, rappresentato da Serena Bucca, e l’illustratrice Maria Soria. Nel corso dell’incontro è stata annunciata una nuova partnership per la realizzazione di una mini graphic novel rivolta alle scuole, pensata come strumento di prevenzione della violenza di genere. Un progetto che unisce narrazione e illustrazione per affrontare tematiche complesse in modo accessibile e coinvolgente.
Spazio poi alla presentazione dei Comitati Scientifici delle tre sezioni del premio per l’edizione 2026. Per la fotografia (PHOCO) sono stati annunciati Carlo Fanelli, Pierluigi Ciambra e Manuela De Leonardis. Per il racconto breve (SHOTS), Elena Dardano, Alessia Principe, Claudio Kulesku, Miriam Belpanno e Matteo Ferrara, vincitore dell’edizione 2025. Infine, per il fumetto e l’illustrazione (GRANO), faranno parte del comitato Luana Belsito (in arte Wally Pain), Riccardo Francaviglia, Margherita Sgarlata e Sante Mazzei.
Nel corso dell’evento sono stati inoltre presentati i partner culturali che collaborano stabilmente con Galileo Editore, come Cosenza Comics & Games, Museo del Fumetto, ADAP, 4Rooms, Hyle Book Festival e Galleria 291 Est/Inc.. Un intervento specifico è stato dedicato da Sergio Molinaro ai nuovi percorsi di tirocinio promossi da ADAP in collaborazione con lo spazio creativo 4Rooms.
Grande attesa anche per la premiazione del Premio CALCO 2025, concorso biennale nazionale dedicato all’incisione contemporanea. A consegnare i riconoscimenti è stato Roberto Sottile, che ha annunciato i nomi dei 15 artisti finalisti. Le loro opere saranno esposte in autunno nella Biennale di Incisione CALCO II, durante la quale il comitato scientifico decreterà il vincitore assoluto, che otterrà una mostra personale alla Galleria 291 Est/Inc di Roma.
A seguire, il pubblico ha assistito alla premiazione del Premio SHOTS 2025, dedicato alla narrativa breve. I premi sono stati consegnati da Elena Dardano ai 21 finalisti, suddivisi in tre categorie: il primo premio – contratto cartaceo e residenza artistica all’Hyle Book Festival – è andato a Matteo Ferrara, autore del racconto Come il lago ci ha cambiati; il secondo premio prevedeva la pubblicazione nei Shots Digitali; il terzo una scheda di valutazione critica, utile per proseguire il percorso di scrittura.
La serata si è conclusa in modo conviviale, tra musica, brindisi e dediche, grazie anche al contributo delle Cantine Collagino Wines. L’atmosfera, calorosa e partecipata, ha restituito il senso profondo di un’iniziativa culturale che vuole radicarsi nel territorio e allo stesso tempo guardare lontano.