Sono poco meno di 900mila le nuove pensioni pagate dall’Inps con decorrenza nel 2024 e nei primi 9 mesi del 2025. Da gennaio gli assegni in più sono 628.712, per un importo medio di 1.253 euro. Lo dicono i numeri pubblicati dall’Osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento dell’Inps. Quelli indicati si riferiscono alle pensioni di vecchiaia, agli assegni sociali, alle pensioni anticipate, ai fondi speciali, a quelle di invalidità e a quelle ai superstiti. Dall’inizio dell’anno sono state attivate le procedure per 198.532 pensioni di vecchiaia, 160.022 pensioni anticipate, 37.798 pensioni di invalidità e 159.661 pensioni ai superstiti. Il fondo pensioni lavoratori dipendenti ne conta 244.612, la gestione dipendenti pubblici 95.837, quella degli artigiani 61.665, la gestione dei commercianti 54.187. E ancora la gestione previdenziale dei lavoratori parasubordinati 34.838 e dei coltivatori diretti, dei coloni e dei mezzadri 22.415. Gli assegni sociali sono 72.699.

Nel 2024 l’Inps ha pagato complessivamente 364 milioni di euro, il 4,9% in più rispetto all’anno precedente. Le prestazioni erogate sono 25 milioni. I beneficiari sono 16 milioni ed il 32% di questi arriva a percepire due o più assegni. Le donne rappresentano il 51% dei pensionati, ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici. L’importo medio annuo dei redditi percepiti dagli uomini è infatti superiore del 34% rispetto a quello delle donne, 25.712 euro contro 19.140. Il 27,5% dei pensionati, 4,6 milioni, vive con assegni mensili di importo inferiore a mille euro. Al di sotto della soglia di povertà. 

I pensionati all’estero

Le pensioni pagate all’estero dall’Inps nel 2024 sono state oltre 310mila, per un importo complessivo di circa 1,75 miliardi di euro. I connazionali che percepiscono l’assegno fuori dai confini nazionali risiedono in 160 Paesi. La maggior parte dei pagamenti sono localizzati in Europa, dove viene erogato quasi il 62% delle pensioni. Seguono l’America settentrionale con circa il 20%, l’Oceania con il 9%, l’America meridionale con il 6% e, infine, Africa, Asia e America centrale con percentuali intorno all’1%. In questi numeri sono comprese sia le pensioni in regime nazionale, liquidate sulla base dei soli periodi assicurativi italiani, sia le pensioni in regime internazionale, liquidate totalizzando i periodi assicurativi italiani ed esteri, in applicazione dei regolamenti Ue o degli accordi e convenzioni bilaterali di sicurezza sociale stipulati dall'Italia con Stati extra Ue. Queste ultime, nel 2024, sono state oltre 666mila, di cui più di 241mila, circa il 36%, pagate all’estero per un importo di quasi 617 milioni di euro. Il trend è in crescita: le pensioni in regime internazionale hanno già superato le 675mila a gennaio 2025.