Un nuovo incidente aereo ha scosso gli Stati Uniti, lasciando un’intera comunità con il fiato sospeso. Il dramma si è consumato nel Pacifico, al largo delle coste della California, a pochi chilometri da San Diego, dove un velivolo leggero Cessna 414 è precipitato in mare poco dopo il decollo, con a bordo sei persone.

Del gruppo non si conosce ancora l’identità, ma è stato confermato che l’aereo era di proprietà di una società di vitamine e integratori con sede a Pima, Arizona. La destinazione era Phoenix, ma il volo si è interrotto tragicamente nel primo pomeriggio di domenica 8 giugno.

Il volo maledetto

Secondo i primi rapporti, il piccolo bimotore era decollato regolarmente da un aeroporto della California, per poi precipitare nel tratto di oceano a ovest del quartiere di Point Loma, a circa 5 chilometri dalla costa. L’incidente è avvenuto intorno alle 12:45, orario in cui la Guardia Costiera statunitense ha ricevuto l’allarme.

Le prime squadre di soccorso sono intervenute quasi subito. Tuttavia, a distanza di ore – e ora di giorni – non è stato trovato alcun relitto né alcun corpo. Una circostanza che tiene ancora accesa una fievole speranza, ma che rende sempre più plausibile la tragedia totale.

Una macchina dei soccorsi imponente

A coordinare le operazioni è la Guardia Costiera degli Stati Uniti, affiancata da altri reparti: la Protezione Doganale e di Frontiera, la Polizia Portuale e persino le squadre di salvataggio dei bagnini di San Diego. La missione di ricerca, descritta come “a tutto campo”, coinvolge elicotteri, navi, droni e radar marini.

Il sottufficiale Ryan Graves, intervistato dal Los Angeles Times, ha dichiarato:

«Continuiamo a cercare, ma finora non è emerso nulla di utile. Nessun segnale, nessun relitto. Solo il silenzio dell’oceano».

Un silenzio inquietante che non lascia presagire nulla di buono.

Il testimone: “È uscito dalle nuvole, poi si è schiantato”

Un residente della zona, Tyson Wislofsky, ha assistito all’incidente e ha raccontato la scena ai microfoni di NBC4 News. Le sue parole sono drammatiche:

«Ho visto l’aereo uscire dalle nuvole in obliquo. Non sembrava in controllo. Poi è precipitato in mare a tutta velocità. Nessuna esplosione, solo uno schianto secco e un grande spruzzo».

La testimonianza rafforza l’ipotesi di un guasto improvviso o di una perdita di controllo durante la fase di salita. Ma al momento nessuna pista è esclusa.

Chi c’era a bordo?

Una delle domande che più tormentano i soccorritori – e l’opinione pubblica – è: chi erano i sei a bordo? La proprietà dell’aereo rimanda a un’azienda dell’Arizona, ma i nomi dei passeggeri non sono ancora stati resi noti. Le autorità mantengono il massimo riserbo, probabilmente in attesa di comunicare le notizie alle famiglie.

L’unica certezza è che si trattava di personale o collaboratori dell’impresa proprietaria del velivolo, impegnati in un volo d’affari.

Un mezzo affidabile ma non nuovo

Il Cessna 414 è un aereo leggero bimotore progettato per piccoli voli regionali. È un velivolo affidabile, ma si tratta di modelli risalenti agli anni ’70 e ’80, spesso utilizzati da privati o aziende per trasporto interno. La sua capacità è limitata a otto persone, ed è noto per il buon bilanciamento tra autonomia e consumi, ma anche per la necessità di manutenzioni rigorose.

Il velivolo in questione era regolarmente registrato, ma ora il National Transportation Safety Board (NTSB) ha aperto un’indagine per verificare eventuali irregolarità tecniche o umane.

Il NTSB indaga: “Le cause sono ancora sconosciute”

L’NTSB, agenzia federale indipendente che si occupa di sicurezza nei trasporti, ha confermato di aver aperto un fascicolo d’indagine. Come prassi, verranno esaminati i registri di manutenzione, le comunicazioni radio del pilota, le condizioni meteo e qualsiasi altra informazione utile a ricostruire l’accaduto.

Al momento, però, le cause del disastro restano sconosciute. Le ipotesi spaziano da un guasto meccanico a un errore umano, passando per condizioni atmosferiche non favorevoli, anche se non estreme.