Federico Monzino rompe il silenzio e cambia radicalmente versione sul caso che vede coinvolti l’attore Raoul Bova e la modella 23enne Martina Ceretti. In un’intervista al Corriere della Sera, il giovane imprenditore milanese sostiene che Fabrizio Corona si sia impossessato di parte del materiale poi diffuso sui social senza il suo consenso, registrandolo con una telecamera nascosta nella visiera di un cappellino. «Corona è venuto a casa mia per vedere chat e audio, ma non sapevo che stesse registrando tutto» afferma.

Secondo Monzino, avrebbe inviato volontariamente a Corona soltanto una parte dei file, quelli richiesti «per rendere famosa Martina». Del resto, sostiene, non sapeva nulla. Una versione che ribalta le dichiarazioni rilasciate fino a pochi giorni fa, quando aveva ammesso di aver fatto da tramite tra la modella e l’ex “re dei paparazzi”, con il consenso della stessa Ceretti.

Il cambio di rotta arriva dopo mesi di tensioni. Monzino racconta che, mentre Bova riceveva messaggi da un numero spagnolo che affermava di possedere materiale compromettente, lui contattava Corona parlando di «uno scoop della madonna». Da lì, un primo incontro a casa sua per mostrare i contenuti: momento in cui, secondo l’imprenditore, Corona avrebbe agito di nascosto, appropriandosi di molto più materiale del previsto.

Ora Monzino è deciso: «Ci stiamo preparando a sporgere denuncia. Ho chat che confermano la mia versione, ma sono nel telefono sequestrato. Appena lo riavrò, le mostrerò». Sul fronte personale, i rapporti con Ceretti sarebbero interrotti: «Non so dove sia, credo non per sua volontà. L’affetto per lei non è venuto meno».

Il caso, tra gossip e possibili reati informatici, è destinato a infiammare ancora le cronache. Corona, al momento, non ha replicato alle nuove accuse.