Tragedia a Monte San Savino, in provincia di Arezzo. Una donna di 66 anni è morta e il marito, 69 anni, si trova ricoverato in gravi condizioni dopo aver accusato forti malori.

La Procura di Arezzo ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause dell’accaduto: tra le ipotesi al vaglio c’è quella di un possibile avvelenamento accidentale da pesticidi o sostanze tossiche utilizzate nei giorni precedenti ai malori.

La coppia, residente in località Alberoro, avrebbe infatti effettuato una disinfestazione dai tarli nella propria abitazione tramite una ditta specializzata. L’abitazione è ora sotto sequestro per consentire i rilievi e le analisi chimiche sui materiali usati.

Secondo quanto ricostruito, la donna ha iniziato a stare male nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana: nausea, vomito e forti dolori. Anche il marito ha poi manifestato gli stessi sintomi. In un primo momento si era pensato a un malore improvviso, forse un infarto, e la salma della 66enne era stata già sepolta nel cimitero di Montagnano due giorni dopo il decesso.

Ma poche ore dopo, anche l’uomo – un imprenditore orafo noto in zona – è stato colpito da un improvviso peggioramento delle condizioni di salute. Dopo un primo accesso al pronto soccorso è stato ricoverato d’urgenza, dove si trova tuttora in condizioni gravi.

A quel punto i familiari dei due coniugi hanno presentato una denuncia in questura, chiedendo di fare piena luce sulla vicenda. La Procura ha aperto un fascicolo e disposto accertamenti tecnici per stabilire se ci sia un nesso causale tra i sintomi e le sostanze usate nella disinfestazione.

Al momento non ci sono prove dirette che colleghino il decesso e il malore ai lavori effettuati nella casa, ma l’ipotesi di un avvelenamento accidentale resta la pista più probabile. Gli inquirenti attendono ora gli esiti degli esami tossicologici e delle analisi ambientali per ricostruire la dinamica di una tragedia ancora senza spiegazione.