La Cassazione ha annullato una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo a causa di un errore giudiziario clamoroso. L’imputato, S. M., 59 anni, si è visto confermare una condanna di un anno e quattro mesi di reclusione e una multa di oltre 56 mila euro, ma le motivazioni della sentenza riguardavano un’altra vicenda e un’altra persona. La notizia è stata pubblicata da Palermo Today.

Il tribunale aveva condannato S. M. il 28 aprile 2022, e la Corte d’Appello aveva confermato la sentenza il 5 giugno dello stesso anno. Tuttavia, la sentenza notificata all’avvocato di S. M. riportava le motivazioni di un altro caso. Il difensore ha portato la questione davanti alla Suprema Corte, sottolineando che «pur riportando correttamente nell’epigrafe le generalità dell’imputato, il capo d’imputazione a lui ascritto e le conclusioni rassegnate dalle parti in giudizio di appello, la sentenza fa riferimento nella parte motiva ad altra vicenda processuale, riguardante un diverso imputato».

L’intervento della Cassazione

Nonostante l’evidenza dell’errore, il pubblico ministero aveva richiesto di dichiarare inammissibile il ricorso e di confermare la sentenza “sbagliata”. La terza sezione della Cassazione, presieduta da Andrea Gentili, ha accolto il ricorso di S. M., decidendo per l’annullamento senza rinvio della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo.

La Cassazione ha motivato la decisione spiegando che «la nullità della sentenza derivante dalla mancanza totale della motivazione e del dispositivo, in quanto riferiti ad altro imputato e a diversa imputazione, è di carattere relativo e può essere sanata con la mera rinnovazione dell’atto viziato, vale a dire con una nuova redazione del medesimo».