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Vladimir Solovyev, giornalista fedelissimo di Putin, non ha preso bene lo stop alla sua partecipazione al programma di Massimo Giletti su Rai3. Il conduttore e propagandista russo ha subito individuato una presunta responsabile: l’europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno.
In un intervento su Rossiya Tv, Solovyev ha attaccato duramente la vicepresidente del Parlamento Europeo, accusandola di aver usato «l’artiglieria pesante» per impedirgli di apparire sulla televisione italiana. Il suo sfogo è stato particolarmente violento: in italiano, ha detto che la bocca di Picierno «puzza di tirannia», definendola poi una «idiota patentata», una «vergogna della razza umana» e una «bestia schifosa».
Le parole di Solovyev arrivano in un momento di grande tensione nei rapporti tra Europa e Russia, con l’Italia che ha più volte ribadito la sua linea di sostegno all’Ucraina e di contrasto alla propaganda russa.
Musk e l’accusa di tradimento a Mark Kelly
Nel frattempo, un altro scontro infiamma il dibattito politico internazionale. Elon Musk ha attaccato il senatore democratico Mark Kelly, definendolo un «traditore» dopo che quest’ultimo ha pubblicato una serie di post sulla sua recente visita in Ucraina.
Kelly, ex astronauta e veterano della Marina, si è recato nel Paese per la terza volta dall’inizio dell’invasione russa. Nei suoi post ha sottolineato l’importanza degli aiuti militari americani, criticando la sospensione delle forniture: «Fermare il trasferimento di queste armi aiuta solo i russi», ha scritto.
Il senatore ha anche accusato Donald Trump di voler presentare Vladimir Putin come un «bravo ragazzo» e ha aggiunto di «non vedere l’ora di vedere Putin marcire in prigione».
Le sue parole hanno scatenato la reazione di Musk, che lo ha accusato pubblicamente di tradimento. Kelly ha replicato senza esitazione: «Elon, se non capisci che difendere la libertà è un principio fondamentale di ciò che rende grande l’America e ci mantiene al sicuro, forse dovresti lasciar fare a quelli di noi che lo capiscono».
Lo scontro tra Musk e Kelly è solo l’ultimo episodio di una frattura sempre più evidente tra chi sostiene l’Ucraina e chi, come l’imprenditore miliardario, ha espresso più volte posizioni critiche sugli aiuti militari occidentali.