Il ministro Crosetto: «Il nome di chi è morto per la Patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica e non sara mai dimenticato»
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Si sono conclusi i funerali di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Berna, i tre carabinieri morti nell’esplosione di Castel d’Azzano, avvenuta nel veronese lo scorso martedì. I feretri, avvolti dal tricolore, hanno lasciato poco fa l’abbazia di Santa Giustina tra gli applausi della piazza gremita per l’ultimo saluto. Ad accompagnare le famiglie dei tre militari, la fanfara dell’Arma.
"Ci sono giorni che nessuno di noi vorrebbe vivere. Ci sono parole che nessuno di noi vorrebbe dire, oggi è uno di quei giorni. L'Italia è qua e si raccoglie in un profondo dolore in onore di tre uomini, tre carabinieri, tre soldati, tre servitori dello Stato". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si era espresso poco prima durante la celebrazione.
Rivolgendosi alle famiglie dei tre caduti, Crosetto aveva rimarcato come "non c'è nulla che possa riempire il vuoto" lasciato da Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello. "Posso farvi una promessa solenne - ha poi sottolineato il ministro -. I nostri nomi sono scritti sulla sabbia della memoria delle persone a cui siamo cari e sono destinati a scomparire nel tempo, man mano che le persone che ci vogliono bene scompariranno. Il nome dei giusti no, il nome di chi è morto per la Patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica e viene onorato, ricordato e state tranquilli: le forze armate sono il custode di quella memoria".