Ferragosto 2025 sarà ricordato per il summit in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin. Ad Anchorage, nella base Elmendorf-Richardson, alle 11.30 del mattino (le 21.30 in Italia), prenderà il via un faccia a faccia che potrebbe segnare una svolta nella guerra in Ucraina.

A oltre due anni dall’invasione russa, il presidente americano punta a ottenere un cessate il fuoco: è l’obiettivo che Trump ha ribadito mercoledì scorso durante una call con gli alleati europei e con Volodymyr Zelensky.

Un vertice in due tempi

Secondo il Cremlino, l’incontro inizierà con un bilaterale ristretto alla presenza dei soli interpreti. Successivamente, si allargherà alle delegazioni ufficiali e si concluderà con una conferenza stampa. Mosca parla di un punto stampa congiunto, mentre la Casa Bianca non esclude che Trump possa presentarsi da solo davanti ai giornalisti se i colloqui non dovessero avere l’esito sperato. «Trump ha molti strumenti a disposizione, comprese le sanzioni – ha chiarito la portavoce Karoline Leavitt – ma resta convinto che la diplomazia sia la via principale».

Il sostegno degli alleati

Alla vigilia del summit, Zelensky è stato accolto a Londra dal premier britannico Keir Starmer con un abbraccio caloroso, a testimoniare la compattezza occidentale. Downing Street ha definito il vertice in Alaska «una concreta chance di progresso», a condizione che Putin dimostri «serietà sulla pace».

Da Mosca, il leader del Cremlino ha elogiato Trump, parlando di «sforzi energici e sinceri» e auspicando «accordi nell’interesse di tutte le parti». Putin ha inoltre aperto la porta a un’intesa sul controllo delle armi nucleari, prospettando «condizioni di pace a lungo termine tra Usa, Russia, Europa e il mondo intero».

Scenari possibili

Trump ha ventilato la possibilità di un futuro incontro trilaterale con Zelensky, lasciando intendere che l’Alaska potrebbe restare sede dei negoziati. «Penso che Putin sia convinto di fare un accordo – ha dichiarato –. C’è il 25% di possibilità che il summit non abbia successo, ma se andrà bene chiamerò subito Zelensky e i leader europei».

Il Cremlino, pur lodando l’“approccio senza precedenti” del presidente Usa, ha già fatto sapere che non è prevista la firma di documenti ufficiali dopo il vertice.

Oltre l’Ucraina

Secondo indiscrezioni di stampa, sul tavolo ci sarà non solo la risoluzione del conflitto, ma anche la cooperazione economica. Il Telegraph sostiene che Trump stia pensando di offrire a Putin l’accesso a minerali e terre rare in cambio della fine delle ostilità.

Il Times parla di un’ipotesi che richiama lo scenario della Cisgiordania: la Russia manterrebbe il controllo militare ed economico sulle aree ucraine già occupate, senza modifiche ufficiali dei confini. Una proposta che, secondo la Nbc, Trump avrebbe comunque escluso di discutere con Putin, garantendo agli alleati europei che non si parlerà di divisioni territoriali.

Un banco di prova globale

Il summit di Anchorage si annuncia dunque come un momento di verità non solo per la guerra in Ucraina, ma per i futuri rapporti tra Washington e Mosca. Le prossime ore diranno se Ferragosto 2025 sarà ricordato come l’inizio di un percorso di pace o come l’ennesima occasione mancata.