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Emessa una sentenza contro Donald Trump, condannato per il caso legato alla pornostar Stormy Daniels. La decisione prevede una scarcerazione incondizionata, una misura rara nei tribunali di New York, ma che lascia una macchia permanente sulla fedina penale del presidente eletto, poco prima della sua inaugurazione il 20 gennaio. Questa decisione non comporta restrizioni o obblighi, a differenza di una scarcerazione condizionale che avrebbe potuto includere il pagamento di risarcimenti o altre condizioni specifiche.
Ieri, la Corte d’Appello di New York e successivamente la Corte Suprema hanno respinto la richiesta degli avvocati di Trump di posticipare il procedimento. La condanna riguarda l’accusa di aver falsificato documenti societari per occultare un pagamento di 130.000 dollari a Stormy Daniels, definito dai procuratori come un tentativo di insabbiamento. Trump ha sempre negato qualsiasi relazione con la donna e respinto ogni accusa di illecito.
Trump condannato: «Un attacco politico»
Donald Trump, intervenendo in videocollegamento durante l’udienza di Manhattan, ha definito il caso Stormy Daniels una «caccia alle streghe politica» volta a minare la sua reputazione. Durante il suo intervento, ha ribadito che il processo è stato una «brutta esperienza» e un esempio del «fallimento del sistema giudiziario di New York». Le sue dichiarazioni, trasmesse in diretta, hanno sottolineato come, a suo avviso, questa vicenda rappresenti un attacco orchestrato contro di lui.
Sentenza e videocollegamento
Trump ha partecipato in videoconferenza all’udienza, durante la quale il giudice Merchan gli ha dato la possibilità di intervenire. Questa scelta ha permesso all’ex presidente di esprimere il suo dissenso e difendere la propria innocenza, pur in un contesto giudiziario che ha confermato la condanna.
L’appello di Trump
In risposta alla decisione della Corte Suprema di respingere la sua richiesta di rinvio, Trump ha espresso il proprio disappunto su Truth Social, il suo social network. In un lungo post, ha definito il caso «una grande ingiustizia» e ha accusato il giudice di conflitti di interesse. «Ogni esperto legale ha affermato chiaramente che questo caso non sarebbe mai dovuto esistere», ha scritto, aggiungendo: «Non c’era alcuna accusa fondata contro di me. Questa è una strumentalizzazione del sistema giudiziario contro un avversario politico».
Trump ha concluso il suo messaggio ribadendo la propria intenzione di fare appello: «Per il bene della Presidenza e del sistema giudiziario, porterò avanti questo caso fino alla fine. Sono certo che la giustizia prevarrà e continueremo a lavorare per rendere l’America più grande».
Un caso che divide l’opinione pubblica
La vicenda legata a Stormy Daniels continua a polarizzare l’opinione pubblica americana. Da un lato, molti sostengono che le accuse siano parte di una persecuzione politica, dall’altro, ci sono coloro che vedono in questa condanna un passo importante per garantire che anche figure di alto profilo siano ritenute responsabili delle proprie azioni.