di Lisa Sorrentino*

Le implicazioni del nefasto progetto di autonomia differenziata sono e saranno devastanti in termini di trasformazioni radicali negli assetti di potere e nell’organizzazione delle politiche pubbliche del Paese. Tuttavia, i politici di centro destra della Calabria, la regione più povera della penisola, nonostante i recenti tentennamenti hanno consolidato la propria posizione di favore, spingendo la regione più povera d’Italia verso quella che altro non è se non una secessione dei ricchi e questo a prescindere da eventuali accordi sui Lep.

Poco importa se il sistema sanitario è al collasso e se i viaggi della speranza per curarsi rappresentano la regola e non l’eccezione, se il futuro delle ragazze e dei ragazzi è incerto, considerando gli elevati livelli di abbandono scolastico. Altresì, molti, nonostante le opportunità offerte dalle nostre università di eccellenza, sono già costretti a lasciare la loro terra natale alla ricerca di condizioni di vita e di lavoro migliori.

Dinanzi a questo scenario, evidenziare i pericoli di una scelta politica non condivisibile non dovrebbe essere assolutamente considerato come diffamazione o offesa, ma piuttosto come una forma legittima di espressione critica. La libertà di espressione, inclusa la satira politica, è un diritto fondamentale che deve essere tutelato e rispettato.

In un contesto democratico, è essenziale garantire spazi di discussione aperti e pluralisti, in cui diverse opinioni possano essere espresse senza timore di censure o ritorsioni. Far leva sulla paura e sulla forza come deterrente per dissuadere ogni forma di dibattito è’ un metodo che le destre stanno utilizzando per restringere sempre di più quel poco che resta di democratico. Ma cosa li turba: il fatto che si siano resi conto che alle nostre latitudini c’è, per fortuna, una solida comunità stanca e pronta a manifestare tutto il suo sdegno?

*Ex assessore Comune di Rende