Si complica il quadro politico attorno al sindaco di Acri Pino Capalbo. Dopo la revoca dell’assessora Anna Cecilia Miele, le dimissioni dell’assessore Leonardo Sposato e l’uscita dal consiglio del consigliere Mario Fusaro, l’amministrazione comunale è attraversata in queste ultime ore da tensioni sempre più evidenti anche se lo stesso primo cittadino ha più volte ridimensionato il tutto. Nel frattempo il tentativo di allargare la maggioranza a Sinistra Italiana è fallito.

Ieri sera, in municipio, si è svolto infatti un vertice tra una delegazione di Sinistra Italiana, guidata in consiglio da Angelo Giovanni Cofone, e i rappresentanti delle forze che sostengono Capalbo, tra cui i vertici locali di PD, PSI e civiche. All’incontro ha preso parte lo stesso sindaco. Sul tavolo, la possibilità di un ingresso di SI in maggioranza, sulla scia di un percorso già abbozzato durante le elezioni provinciali. Ma il confronto non ha prodotto l’accordo atteso.

«Nessun grido d’aiuto – ha chiarito Capalbo in una nota congiunta con le segreterie di maggioranza – ma il voler creare i presupposti, con largo anticipo, per comporre una coalizione più larga con tutti i partiti dentro e per la stesura di un progetto politico condiviso.». Nessun passo avanti, dunque, a causa di «pregiudizi verso le liste civiche da parte di Sinistra Italiana», secondo il primo cittadino, che difende il profilo del progetto politico costruito nel 2022. «Per il 2027 lavoreremo per formare una coalizione fatta da partiti ma anche da liste civiche – si legge ancora nella nota  -, ancora di più  allargate, per proporre agli elettori un programma fatto di contenuti reali e chi sarà chiamato a guidare il gruppo lo farà grazie alla coalizione formatosi e, certamente, senza SI a cui va il nostro ringraziamento per la partecipazione all’incontro e l’augurio di buon proseguimento del proprio lavoro».

La mancata intesa con Sinistra Italiana arriva a poche ore da un altro scossone rappresentato dalle dimissioni del consigliere Mario Fusaro, ufficialmente per ragioni personali, ma legate – con ogni probabilità – alla revoca dell’assessora a lui vicina, Anna Cecilia Miele. A subentrare sarà probabilmente Natale Viteritti, primo dei non eletti nella lista Civicamente. Il suo posizionamento potrebbe risultare decisivo per la tenuta della maggioranza, oggi composta dallo stesso Capalbo e dai consiglieri Siciliano, Straface, Morrone, Gencarelli, Mustica, Manfredi, Cofone e Ferraro. All’opposizione siedono Zanfini, Intrieri, Turano, Palumbo, Feraudo, Sposato e Cofone. La scelta di Viteritti sarà dunque importante per disegnare la geografia politica del consiglio comunale di Acri.

Il sindaco, intanto, ha affidato ai social un lungo post in cui ammette di aver pensato alle dimissioni, frenate però dal sostegno ricevuto da cittadini e dipendenti comunali. «C’è chi avrebbe voluto che questa esperienza amministrativa volgesse al termine – scrive Capalbo – . Ero pronto a rassegnare le dimissioni, ma l’affetto dei dipendenti in primis, che mi ha rincuorato, e l’affetto dei cittadini che mi hanno incoraggiato a portare avanti il progetto amministrativo presentato alla città – con opere che a breve verranno inaugurate e tante altre ancora che sono itinere, così come i concorsi da espletare per porre fine al bacino dei precariati attraverso la contrattualizzazione dei tirocinanti e la stabilizzazione degli LSU e LPU, nonché la Legge 31 – e per il rispetto del mandato conferitomi, essendo determinato anche e soprattutto dal patto di lealtà sottoscritto dal PSI, dal PD e dalle liste Civiche tutte nessuna esclusa, andremo avanti con serenità fino al 2027. Perché lo dobbiamo ai cittadini acresi».

«Andremo avanti fino al 2027 – ha scritto il sindaco di Acri – per rispetto del mandato ricevuto». Una prova di forza che arriva nel momento più delicato della consiliatura.

Sul fronte amministrativo, intanto, prende forma il nuovo esecutivo, seppur non ancora formalizzato: ne faranno parte Bonacci (Articolo Uno), Maiorano (Pino Capalbo Sindaco), Bruno (Pd), Arena (AcriInsieme) e Pignataro (Psi). Nessun vicesindaco, mentre le deleghe saranno rese note nei prossimi giorni. Ma i numeri in consiglio restano comunque sul filo. E le tensioni politiche impongono a Capalbo un equilibrio instabile. La tenuta della maggioranza è tutta da verificare.