La bocciatura della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto e il conseguente slittamento delle risorse riaprono il dibattito sulle infrastrutture nel Mezzogiorno. A intervenire con una presa di posizione netta è il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che in una dichiarazione invita governo e Regione Calabria a cambiare rotta e a puntare sulla vera Alta Velocità.

«In questi giorni ci sono due documenti istituzionali importantissimi e stridenti allo stesso tempo, per i quali chi ama questa terra non può non riflettere, a prescindere dalle appartenenze politiche e territoriali», afferma Stasi, collegando la seconda bocciatura del Ponte alla necessità di rivedere l’intera strategia infrastrutturale per il Sud.

Secondo il primo cittadino, «la seconda bocciatura formale della Corte dei Conti per il Ponte sullo Stretto ed il conseguente slittamento delle risorse ai prossimi anni impone a tutti di ripensare non il Ponte, ma la strategia infrastrutturale del Mezzogiorno». Un passaggio che, per Stasi, rappresenta «l’occasione per correggere un errore storico».

Nel mirino finiscono anche le risorse legate al PNRR: «Il Governo ha l’occasione per ripristinare i 10 miliardi di fondo complementare al PNRR spariti nei mesi scorsi per finanziare una Torre di Babele nello Stretto, ripartendo da un’opera concreta, fattibile e utile per tutto il Paese, in particolare per Calabria e Sicilia».

Il sindaco entra poi nel merito delle scelte tecniche contestate, chiamando in causa Rete Ferroviaria Italiana: «È acclarato che l’accantonamento, per ragioni tecniche, del Nodo di Tarsia, sul quale sono stati già spesi 35 milioni di euro per la progettazione, è una idiozia epocale propinata da RFI per giustificare una scelta politica ingiustificabile».

Da qui l’appello diretto all’esecutivo: «Il Governo esca dall’angolo nel quale si è ricacciato rifinanziando un’opera per la quale nessun cittadino, elettore di centrodestra o di centrosinistra, potrà essere contrario».

Stasi chiama in causa anche la Regione Calabria e il Documento di Economia e Finanza 2026-2028, giudicato insufficiente: «Il DEF approvato dalla Giunta Regionale si limita a prendere atto di una scelta scellerata proprio nel momento in cui potrebbe riprendere le redini della vicenda e smentire il rumorosissimo silenzio di questi mesi rispetto al taglio del Nodo di Tarsia e dei 10 miliardi per l’Alta Velocità calabrese».

Una critica che si fa ancora più dura quando il sindaco richiama il sentimento diffuso sul territorio: «Non c’è un calabrese, nemmeno tra i consiglieri regionali di maggioranza e tra gli assessori, che non pensi che la vera opera strategica per questa regione sia l’Alta Velocità vera, non una rabberciata sulla linea tirrenica ed una galleria tra Paola e Cosenza».

Nel finale, l’invito a guardare oltre le logiche elettorali: «La campagna elettorale è finita: si pensi ora non alla prossima scadenza, ma alla Calabria tra 50 anni, che potrà essere diversa e migliore solo se finalmente servita, non attraversata, con una mobilità moderna e civile».

E la conclusione è un appello politico esplicito: «Si abbia il coraggio di rivedere il DEF e rivendicare per la nostra terra non una concessione, ma gli strumenti per competere e contribuire alla crescita del Paese».