Gianluca Passarelli è professore in Scienza Politica alla Sapienza di Roma. Svolge da anni ricerche su presidenti della Repubblica, partiti, sistemi elettorali, elezioni e comportamento di voto con molte qualificate pubblicazioni. È autore de La roccia di Ventotene. Nelle scorse ore ha pubblicato sui suoi canali social un’analisi sul voto calabrese in relazione al 2021 (le scorse Regionali) e al 2024 (quando si votò per le Europee): ve la proponiamo di seguito. 

Dal 2014 la partecipazione alle elezioni regionali in Calabria si attestava attorno al 44%, ma nel 2025 è scesa ancora di oltre un punto percentuale (-1.2 punti) arrivando al 43.1%. Molti i fattori strutturali e congiunturali che piegano la partecipazione: la sfiducia, la scarsa strutturazione dei partiti, gli iscritti all’AIRE e i domiciliati fuori Regione (studenti e lavoratori) che difficilmente tornano per votare.

L’invecchiamento della popolazione e la contrazione del numero di sezioni elettorali non favoriscono. Ma c’è qualcosa di profondo e drammatico, che non può essere spiegato solo con gli 81 Comuni al voto nel 2021 insieme alle Regionali. Quello del 2025 è il dato più basso dal 1970, anno di istituzione delle Regioni, quando anche in Calabria si recava alle urne oltre l’80% degli aventi diritto.

Roberto Occhiuto raccoglie più voti delle sue liste (+13.800), +3.2%. Pasquale Tridico ottiene più voti delle sue liste (+18.600), +6%.

L’assenza del voto disgiunto rende sostanzialmente automatico che i candidati alla Presidenza ottengano più voti delle liste ad essi collegate: Tridico spinge un po’ in alto il risultato della coalizione, ma non basta. Centro-sinistra avanti solo nella città di Cosenza; Centro-destra nei restanti Capoluoghi.

I partiti

Il Partito Democratico aumenta i consensi, con differenze positive, in valore assoluto e in punti percentuali, sia rispetto al 2021 (+2.7%; +2.700 voti) che al 2024 (+1%, +1.000 voti). Un dato significativo, se si considera la sconfitta della coalizione e che una parte dei voti “democratici” è stata plausibilmente drenata dalla lista “gemella” Democratici Progressisti. Aumenta di poco la percentuale (13.6%, +0.4 punti) rispetto alle scorse Regionali.

Il M5s perde in valore assoluto e in punti percentuali sia rispetto al 2021 (-1.3%, -600 voti), ma soprattutto rispetto al 2024 (-53%, -55.000 voti). Un dato da considerare anche alla luce della competizione con la lista Tridico Presidente, su cui potrebbe essere convogliata una quota dei voti per il M5s.

La lista AVS perde i consensi in valore assoluto e in punti percentuali rispetto al 2024 (-23.2%), che in voti si traducono in 8.800 elettori in meno. Nel 2021 la lista non era presente. Non raggiungendo la soglia del 4% rimane fuori dal Consiglio regionale.

Fratelli d'Italia, il partito guidato dalla Presidente Meloni, guadagna consensi in valore assoluto e in punti percentuali rispetto al 2021, (+32.8%, +22.000 voti), ma arretra significativamente in rapporto al 2024 (-33%, -43.800 voti). FdI passa da 8.7% a 11.6%.

Forza Italia conferma il forte insediamento elettorale: cresce in valore assoluto e in percentuale: +3.5% sul 2021 e +18.2% (+20.900 voti) sul 2024. La percentuale di Forza Italia sfiora il 18%, crescendo di 0.7 punti rispetto al 2021. La lista del Presidente Occhiuto ha ragionevolmente sottratto consensi al partito di Tajani.

La Lega di Salvini aumenta in valore assoluto e in punti percentuali sia rispetto al 2021 (+20.9%, +12.000 voti) che al 2024 (+32.4%, +17.000 voti). La percentuale della Lega passa dal 8.3% al 9.4%.

NB: La comparazione metodologicamente più corretta è tra Regionali 2025 e Regionali 2021; tuttavia, stante la vicinanza temporale con le elezioni europee del 2024, abbiamo riportato anche quel dato, pur consapevoli della diversità del dato e del suo significato politico/elettorale.