Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ha deliberato di impugnare la legge omnibus della Regione Calabria. Come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi al termine della riunione, si tratta della «legge n. 36 del 26/11/2024, recante “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 29/2002, n. 24/2008, n. 8/2010, n. 47/2011, n. 24/2013, n. 9/2018, n. 32/2021, n. 10/2022, n. 9/2023, n. 62/2023, n. 6/2024, e disposizioni normative”, in quanto talune disposizioni ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia da fonti rinnovabili e ambiente, violano l’articolo 117 primo comma, secondo comma, lett. s), e terzo comma della Costituzione, il principio di uguaglianza di cui all’articolo 3, di certezza del diritto e del legittimo affidamento, nonché di libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione».

Si tratta della legge in cui, all’articolo 14, è contenuta la contestata “norma Laghi” che introduce (così come prescritto nel Piano del Parco del Pollino) il divieto di realizzazione nei parchi nazionali e regionali di impianti di produzione energetica a biomasse di potenza superiore ai 10 megawatt termici, costringendo di fatto la Centrale del Mercure di Laino Borgo – al centro della bufera di questi giorni – a un depotenziamento entro sei mesi.