Si è tenuta presso l’Hotel Royal di Cosenza una ampia e partecipata iniziativa promossa dai “Democratici per la Calabria”. Più di due ore e mezzo di discussione che hanno visto impegnati rappresentanti delle forze sociali, degli ordini professionali, docenti universitari, rappresentanti politici e del mondo delle professioni. I lavori sono stati coordinati da Elio Bozzo che ha dato subito la parola per l’introduzione a Sergio De Simone.

Nell’introduzione De Simone ha subito inteso precisare chi sono i Democratici per la Calabria: un’area politica del PD che nasce dalla lettera e dal documento politico inviati alla Segretaria nazionale Schlein, dopo l’ennesima sconfitta elettorale alle elezioni europee subita dal PD in Calabria. Una serie di giovani e soprattutto meno giovani amministratori e dirigenti del PD che in questi anni si sono allontanati o sono stati costretti ad allontanarsi e che di fronte alla situazione drammatica in cui versa il Partito calabrese hanno deciso di riprendere la loro militanza ed il loro impegno politico e civile.

De Simone ha poi specificato come più volte è stata fatta richiesta agli organismi cittadini e provinciali del partito per una discussione ampia sulla programmazione urbanistica della città e sulla approvazione del PSC in Consiglio Comunale, richieste che purtroppo sono sempre state respinte ai mittenti.

Nell’introduzione De Simone ha avanzato la proposta, alla luce del dibattito referendario sulla città unica dei mesi scorsi, di riprendere il percorso della conurbazione tra i comuni dell’interland della città capoluogo, a partire dalla programmazione urbanistica, abbandonando la strada dei singoli PSC e avviando la realizzazione di un Piano Strutturale Associato.

Giacomo Mancini, intervenendo subito dopo, ha messo in luce lo scollamento tra l’attuale amministrazione e la città e come invece il Centrosinistra, nel suo complesso, debba riprendere e ricostruire un’interlocuzione forte con la società cosentina onde evitare di trovarsi impreparati alle prossime scadenze politiche ed elettorali.

Bruno Maiolo ha ricordato come questa iniziativa è frutto di un percorso avviato da più tempo in città, soprattutto dopo la defenestrazione dell’ex vicesindaca Maria Pia Funaro, e come il percorso dei Democratici per la Calabria abbia visto altre iniziative molto partecipate a partire da quella tenutasi, qualche mese fa, a Corigliano Rossano. Altre iniziative saranno promosse nei prossimi mesi dai Democratici per la Calabria in tutta la nostra provincia.

Il Capogruppo di Democrazia e Partecipazione in Consiglio Comunale, Francesco Graziadio, ha ricordato come, attraverso la discussione ed il confronto con i compagni e gli amici Democratici per la Calabria, sia maturata in lui la forte convinzione di votare contro l’approvazione del PSC in Consiglio Comunale e di lavorare, invece, affinché il Consiglio Comunale di Cosenza avanzi la proposta dell’adozione del PSA che abbracci i Comuni dell’area urbana. Il Presidente dell’INU Calabria, Prof. Domenico Passarelli, nel ringraziare i promotori dell’iniziativa per l’azione di supplenza rispetto a ciò che la stessa legge nazionale prevede (L. 19/02): la concertazione ed il coinvolgimento della società civile nei processi decisionali che riguardano la programmazione urbanistica del territorio, ha aggiunto che “Pensare e ripensare Cosenza significa ripensare l’urbanistica e l’idea di Piano.

L’idea di istituire associazioni tra i comuni dell’area urbana di Cosenza implica una pianificazione sul territorio condivisa e coerente. In attesa della città unica si potrebbe o meglio dovrebbe, avviare un Piano Strutturale Comunale Associato. Il PSC Asoociato deve essere interpretato come occasione di flessibilità ed automatica convergenza tra i diversi soggetti territoriali al fine di promuovere strategie urbanistiche orientate ad elevare il benessere della collettività”.

Bianca Rende, capogruppo consiliare di Cosenza Cresce Insieme, ha ricordato come la gestazione del PSC sia passata da un’esigenza di fornire alle contrade ed alle frazioni la realizzazione di nuove cubature a uno stravolgimento del PSC, da parte del Centro Destra e di Occhiuto, che prevede invece che le stesse volumetrie vengano riversate totalmente sula città. Decisione storicamente avversata in maniera decisa dal PD e dalle opposizione. Bianca Rende ha ricordato poi come lei insieme all’allora capo gruppo ed ex candidato a sindaco Carlo Guccione, si siano battuti con forza contro tale decisioni in consiglio comunale e nella città, fino a minacciare il ricorso alla stessa magistratura.

Maria Pia Funaro della segreteria regionale di Sinistra Italiana, ha esordito con una battuta molto apprezzata dai partecipanti “vedo che non ho perso molto da quando non frequento più il Comune” riferendosi ai ritardi nell’andamento della discussione discussione sul PSC. La Funaro attraverso un’analisi dettagliata degli andamenti demografici ha evidenziato come Cosenza ormai vive una massiccia decrescita demografica.

Di fronte a tale decrescita diventa sempre più difficile comprendere adozioni di PSC che prevedono nuove cubature residenziali e commerciali. Battista Sangineto, docente UNICAL, ha ricordato la battaglia che lo ha visto protagonista insieme alcune associazione cittadine contro la cementificazione e per la salvaguardare e la tutela di aree urbane di pregio aggredite da una nuova speculazione, dove antichi palazzi vengono abbattuti per far posto a nuove edificazioni, con manufatti che non rispettano minimamente il contesto urbanistico esistente e soprattutto le volumetrie precedenti.

Sangineto ha ricordato inoltre che grazie alle pressioni delle associazioni la stessa Sovraintendenza è stata costretta a intervenir e porre vincoli urbanistici per bloccare tali processi. Inoltre ha criticato il PD per il “Salva Milano” ed ha posto in maniera interrogativa su chi possa avere interesse ad investire in un mercato immobiliare saturo in cui il 21% delle case di Cosenza sono inabitate. Il Segretario della CGIL provinciale Massimo Ianni ha messo in evidenza come le differenziazioni economiche e sociali a Cosenza siano più forti e drammatiche rispetto agli anni precedenti e come una programmazione urbanistica non possa che partire da queste differenze stridenti per realizzare servizi ed infrastrutture che agevolino soprattutto le classi sociali più deboli ed emarginate.

Paolo Cretella, segretario provinciale della UIL, ha sottolineato come la vicenda del referendum sulla città unica abbia rilanciato la questione della programmazione e della costruzione di un tessuto urbano unitario. Ha inoltre manifestato un giudizio critico su come i partiti abbiano affrontato la campagna referendaria, escludendo di fatto dalla partecipazione attiva alla discussione cittadini ed elettori. Gerardo Calabria della CISl ha affermato come i rapporti unitari tra i tre sindacati siano ottimi nel territorio ed ha fatto proprie le osservazioni dei due sindacalisti che lo hanno preceduto.

L’ingegnere Bruno La Rosa, in Rappresentanza degli ordini degli ingegneri, plaudendo all’iniziativa dei Democratici per la Calabria ha affermato come di fronte l’assenza di strumenti urbanistici chiari i vincoli della Sovraintendenza possano rappresentare un elemento ostativo per i tecnici di operare e per i proprietari di potere intervenire sulle proprie abitazioni. Inoltre sono intervenuti dal Pubblico il Professore Paolo Veltri, il geologo Eraldo Rizzuti, l’ex Assessore Regionale Maria Francesca Corigliano, il professore Andrea D’Alessandro ed il professore luigi Gallo.