Nel giro di opinioni e di richieste agli aspiranti governatori il nostro network ha incontrato il segretario regionale del sindacato Giuseppe Lavìa. Su Sbarra: «Noi lontani dai partiti»
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Apertura, disponibilità ma anche rigore: è una Cisl molto decisa quella che si appresta a incontrare i tre candidati alla presidenza per un importante confronto elettorale.
«Stiamo esponendo quelle che sono le nostre priorità e le nostre proposte per il futuro della Calabria – esordisce così il segretario regionale Cisl Giuseppe Lavìa in una intervista con il nostro Network LaC – Si comincia dal lavoro dignitoso e noi sosteniamo da questo punto di vista l'urgenza di un grande patto sociale che mette insieme mondo del lavoro, mondo delle imprese, istituzioni, terzo settore per appunto rigenerare territori e comunità».
Avere un illustre cislino nella pattuglia di governo potrebbe condizionare i rapporti con la Cittadella?
«No, assolutamente no: Luigi Sbarra – aggiunge Lavìa – ha guidato la Cisl con grandi capacità ma noi siamo un sindacato autonomo, lontano dai partiti e quindi guardiamo ai contenuti e guardiamo appunto non certamente alle appartenenze politiche».
Proviamo ad incalzare: ma se fosse un altro dei due a prevalere Cisl sarebbe ugualmente disponibile o più integralista?
«Noi siamo un sindacato “contrattualista” – precisa il segretario regionale – ci confronteremo con chi sarà chiamato dai calabresi a guidare la regione stando sul merito dei problemi, senza nessun pregiudizio e senza nessun preconcetto».
Assodato il tema del lavoro, più originale rispetto ad altri la terna delle priorità assolute.
«Vanno realizzati ospedali e case di comunità e va reclutato il personale sanitario che è ancora insufficiente. La strategia nazionale per l'aria interna non ha prodotto i risultati sperati, va rivista va ripensata e quindi servizi nelle aree interne, lavoro nelle aree interne. Da questo punto di vista urge un immediato ricambio in una nuova forestazione delle 3P, prevenzione, protezione, produzione».
In un ordine effimero (la scala sarebbe infinita), perché aree interne rispetto a legalità?
«La legalità è per noi la precondizione di ogni processo di sviluppo – afferma Lavìa – la ndrangheta è il male, è un cancro che appunto produce effetti nefasti su occupazione, su economia, sulle imprese che resistono e quindi per noi il contrasto alle legalità è una delle precondizioni per ogni processo di sviluppo»