Dal 15 al 19 luglio, la Calabria ospita tre tappe della Rete di Trieste, il network degli amministratori cattolici nato per rilanciare la partecipazione politica e contrastare l’astensionismo. Con cinque proposte programmatiche e la partecipazione di figure chiave locali, l’iniziativa punta a mettere al centro le persone e i loro bisogni reali
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Nella settimana dal 15 al 19 luglio, la Calabria sta ospitando tre appuntamenti importanti per la presentazione della prima piattaforma programmatica della Rete di Trieste, il network degli amministratori cattolici nato a margine della Settimana Sociale. Questi incontri, che hanno visto la partecipazione di amministratori locali, operatori sociali e rappresentanti della società civile, hanno segnato un momento significativo per il territorio e per la politica locale.
La Rete di Trieste, costituita a febbraio 2025 e composta da circa mille aderenti in tutta Italia, si è proposta di rilanciare un modo di fare politica che nasca dal basso, dalle esigenze concrete dei territori e delle persone, superando steccati ideologici e divisioni partitiche. L’obiettivo è quello di riportare al centro del dibattito pubblico i bisogni reali delle comunità, attraverso un’agenda condivisa e trasversale.
Durante gli incontri sono stati illustrati i cinque punti cardine della piattaforma programmatica: la partecipazione dei giovani alla vita politica, il contrasto all’astensionismo attraverso strumenti di democrazia partecipata, il ripensamento del welfare di prossimità con la coprogettazione tra pubblico e Terzo Settore, la promozione della sostenibilità ambientale e delle Comunità Energetiche Rinnovabili, e infine la valorizzazione delle aree interne e periferiche come laboratori di innovazione e resilienza.
«L’iniziativa della Rete - ha detto Bianca Rende referente provinciale insieme a Maurizio Misasi – è partita da diversi mesi e ha incrociato l’elezione del nuovo Papa Leone XIV, le cui prime scelte indicano chiaramente la necessità di un risveglio e di un nuovo impegno sociale del laicato cattolico, a protezione dei nuovi poveri e del sistema democratico, oggi minacciato dal fenomeno crescente dell’astensionismo.
«È fondamentale – ha continuato Rende – che i cattolici impegnati in politica dialoghino tra loro per perseguire risultati comuni che mettano la persona al centro, con i suoi bisogni e diritti naturali. Per la Calabria, questa rete rappresenta un’opportunità straordinaria per superare divisioni e ricostruire un tessuto sociale e politico più coeso e attento alle reali necessità dei cittadini».
Gli incontri calabresi hanno quindi rappresentato un importante momento di confronto e riflessione, inserito in un fitto calendario nazionale che vede la Rete di Trieste impegnata a portare la propria piattaforma programmatica in tutte le province d’Italia, con l’ambizione di contribuire a un cambiamento concreto nello stile e nei contenuti della politica locale e nazionale. All’incontro di oggi a Cosenza hanno partecipato anche Don Fabio De Santis, delegato dall’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, e Maria Donato presidente Acli. Anche il sindaco Franz Caruso ha fatto un passaggio, da laico e socialista, sottolineando però l’importanza tra anime del tessuto socio-politico.
Diverse presentazioni da parte di esponenti di varie diocesi stanno dando vita a oltre cento conferenze in tutta Italia. Il 23 si terrà anche una presentazione in Senato, e sarà un momento di incontro per i cattolici della diaspora politica chiamati a raccogliersi per riaprire un dialogo.
L’obiettivo di questa iniziativa è soprattutto non fondare una nuova Dc, ma combattere l’astensionismo, un fenomeno che limita la democrazia e favorisce il governo di pochi. A tal proposito è stato elaborato un documento contenente cinque proposte concrete, di cui due sono rivolte specificamente ai giovani, per avvicinarli alla politica attraverso scuole di formazione e percorsi educativi.