La battaglia dell’ex capogruppo dem per il rinnovamento si è trasformata in un tira e molla politico che ha finito per irritare il suo stesso partito. Tensioni anche nel centrodestra: gli aspiranti consiglieri regionali vedono le inchieste giudiziarie come una spada di Damocle
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Mi candido o non mi candido? La margherita di Mimmo Bevacqua aveva un migliaio di petali e nella giornata di ieri, fino a notte fonda, ogni volta era un petalo diverso a prevalere. L’ex capogruppo del Pd è apparso confuso e indeciso, ed è sembrato molto agitato, anche turbato. Così lo descrivono i presenti a Lamezia nel corso delle diverse riunioni che si sono tenute per chiudere le liste. Quella del cosentino è apparsa la più complessa da definire. Bevacqua al momento sembra propendere per il No alla candidatura, ma nel pomeriggio di ieri era invece orientato ad una nuova candidatura.
Ma solo nelle prossime ore scioglierà ogni dubbio. Quasi a ridosso della scadenza dei termini per presentare le liste sapremo cosa avrà deciso di fare.
L’atteggiamento di Bevacqua ha irritato molto gli altri esponenti del partito. Ma c’è da dire a suo favore che aveva provato a fare una battaglia di rinnovamento. Mettendosi egli stesso in discussione. Peccato che questa battaglia è arrivata troppo tardi ed è stata gestita male, in un continuo consulto tra Lamezia e Roma, tra la sede regionale e provinciale del Pd e quella nazionale.
Anche negli altri partiti si registrano molte tensioni, con continui colpi di scena, e variazioni di candidature una dietro l’altra. Si tratta di definire le liste che dovranno concorrere ad una difficile tornata elettorale, caratterizzata da una serie di difficoltà a cui sono andati incontro i partiti, proprio per l’accelerazione impressa dal presidente uscente e ricandidato. Un appuntamento elettorale che è iniziato in pieno agosto e si concluderà nel primo weekend di ottobre. Con un grande rischio ed un grande timore che avvertono tutti i candidati: e se la nuova legislatura dovesse partire con la conclusione delle indagini e i provvedimenti che certamente emetterà la procura di Catanzaro? Senza dire di quello che potrà accadere anche con le altre indagini aperte da altre procure.
Insomma una spada di Damocle che non fa per nulla piacere ai futuri neo eletti consiglieri regionali.