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«Bene la sperimentazione su via Rossini del 21 giugno, giusto l’approccio e l’idea, ma preoccupante la decisione, già assunta o in fase di adozione, di interdire il traffico pesante allo svincolo autostradale di Rende, per deviarlo allo svincolo autostradale successivo». È il consigliere di minoranza Marco Ghionna a commentare le intenzioni dell’amministrazione Principe sulla viabilità di Rende. L’ex candidato a sindaco si inserisce in un solco, per ciò che concerne il percorso preferenziale da destinare ai camion, già battuto da Mauro D’Acri. Ieri pomeriggio, infatti, l’esponente di minoranza di Montalto Uffugo si era detto scettico a riguardo.
«Pur comprendendo la necessità di affrontare criticità legate alla viabilità cittadina alla sicurezza e all’inquinamento – ha specificato Ghionna in suo intervento – riteniamo che tale misura sia una soluzione inefficace, potenzialmente non corretta e dannosa per il territorio e il suo sistema economico-produttivo. Foriera di disequilibrio di rapporti istituzionali tra città confinanti, ed un invito al sistema produttivo ad avvicinarsi di più ad altre aree industriali a questo punto più facilmente raggiungibili. Necessario invece istituire un tavolo con i soggetti qualificati e competenti e concorrenti per analizzare più soluzioni, magari anche il Comune di Montalto Uffugo a questo punto».
Per l’ex candidato a sindaco di Rende «l’attuale congestione viaria in uscita dallo svincolo è purtroppo frutto di una lunga stagione di urbanizzazione disordinata, che ha consumato suolo utile alla realizzazione di bretelle e viabilità alternativa. Interdire ora il traffico pesante non è una soluzione: è una toppa maldestra a un errore di pianificazione che ben ha i suoi responsabili, e la soluzione non può essere quella di scaricare il problema altrove. Deviare il traffico pesante verso altri svincoli non risolve il problema, lo sposta su altri territori (compresi quartieri residenziali e strade non idonee), creando nuove criticità e tensioni tra comuni limitrofi».
Marco Ghionna ha fornito quindi degli spunti ed ha indicato quelle che a suo avviso sono le necessità. «In primis l’apertura di un tavolo congiunto con Regione Calabria, ANAS, Città di Rende e Montalto, imprenditori e cittadini, per individuare soluzioni di medio-lungo termine. Poi – ha concluso nel suo intervento – l’elaborazione di un piano di mobilità sostenibile e realizzabile, che tenga conto dei limiti urbanistici esistenti, ma senza scaricare le conseguenze su territori e categorie produttive già in difficoltà».