Rosaria Succurro è la nuova presidente dell’Anci Calabria. È stata eletta oggi pomeriggio durante il congresso tenuto a Lamezia Terme con 124 voti. Nell’urna anche una scheda bianca. La sua lista è stata l’unica ad essere presentata, dopo che il centrosinistra ha inteso non avanzare candidature al netto dell’indisponibilità mostrata dal centrodestra a valutare un profilo condiviso. La sconfitta fa scopa con quella di febbraio 2022 alla Provincia di Cosenza quando, sempre la sindaca di San Giovanni in Fiore, strappò la presidenza sovvertendo i pronostici e sfruttando una coalizione divisa.

Da oggi ricoprirà un’ulteriore carica al vertice dell’associazione che porta avanti le istanze dei comuni. Quando tutto lasciava presagire ad un’elezione di Franz Caruso, al momento giusto dalle stanze della Regione è stato calato il jolly per scardinare il consenso che il primo cittadino di Palazzo dei Bruzi riteneva di avere nella vasta area bruzia.

Anci Calabria, come si arriva a Succurro presidente

Il lavoro ai fianchi degli amministratori di centrosinistra non convinti dell’avvocato socialista lo ha fatto Marco Ambrogio, marito di Succurro e suo fidato collaboratore in municipio. A nulla sono valsi gli inviti dei sindaci di quattro capoluoghi e dei centri con più di 20mila abitanti a rintracciare un nome condiviso. Non è stato funzionale neppure lo strappo mattutino di Fratelli d’Italia che aveva annunciato l’astensione per le modalità con cui gli alleati avevano presentato la candidatura. I numeri sono numeri e sono stati sufficienti all’elezione.

Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, non ha partecipato al voto ed ha definito la candidatura di Succurro «inopportuna, ma senza riferimento alla persona amabilissima». «Il metodo è sbagliato – ha aggiunto – come può essere rappresentativa una candidatura che ignora quattro capoluoghi di provincia e viene scartata dal principale partito di maggioranza?».

Di diverso avviso Orlandino Greco, primo cittadino di Castrolibero. «Non condivido nulla di Fiorita. Andare sull’Aventino non conviene a nessuno, anzi è offensivo. La delega a Succurro non è in bianco: dopo 2 secondi chiederemo conto. Il candidato unico è demodé. Succurro domani dovrà essere al fianco dei i sindaci. Basta tatticismi e politichese».

Il commento di Franz Caruso

Così, invece, il sindaco di Cosenza, Franz Caruso: «Ringrazio Greco per la sua lezione di politica. Prendo la parola per ringraziare chi mi aveva scelto alcuni mesi fa senza pregiudiziali politiche. Ho espresso pareri netti sull’autonomia differenziata contro l’idea del presidente regionale, con manifestazioni di piazza a difesa dei nostri municipi. Anche l’espropriazione della facoltà di esprimersi della gente fa testo, è stata calpestata, non si tiene conto della importanza del referendum per la fusione dei comuni».

«Anche lo scioglimento dei Consigli per infiltrazioni presunte è un attentato alla democrazia, rispetto a cui Anci deve essere unita e forte. Spero che Succurro sia all’altezza, visto che non è stato possibile un confronto per l’unità – ha evidenziato -. Non siamo sull’Aventino caro Greco, siamo qui a dibattere. Oggi festeggerà la vittoria ma domani potrebbe già sentire la sconfitta».

I sindaci di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza e Crotone non votano

«La netta chiusura all’ipotesi di una presidenza condivisa dell’Anci, fortemente richiesta da tutte le grandi città calabresi, rappresenta il momento più basso nella vita dell’Associazione dei Comuni che qualcuno ha voluto evidentemente occupare per spegnere il ruolo critico dei sindaci rispetto a questioni vitali come l’autonomia differenziata, l’utilizzo del Pnrr, la gestione dei servizi idrici, dei rifiuti ed energetici». 

Lo si legge in una nota dei sindaci di Catanzaro, Reggio, Cosenza e Crotone, Nicola Fiorita, Paolo Brunetti, Franz Caruso e Vincenzo Voce secondo i quali «quando non si tiene conto dell’opinione strategica di quattro capoluoghi di provincia, tra cui il capoluogo di regione, e di quasi tutti i più popolosi centri della Calabria, vuol dire che si vuole ridurre l’Anci Calabria ad un’Associazione senza autorevolezza e senza autonomia dal potere politico». 

«Nulla ovviamente –  si sostiene  – contro la persona della sindaca Succurro, ma questa elezione forzata pone dei gravi problemi politici che anche l’Anci nazionale dovrà affrontare. Siamo fieri di avere promosso l’azione congiunta dei sindaci delle grandi Città che, evidentemente, dovrà trovare nuove forme di coordinamento e di rappresentanza per fare valere le ragioni e gli interessi delle popolazioni. Per questi motivi, – è spiegato – abbiamo deciso di non partecipare ad una votazione che segna il momento più buio nella storia dell’Anci calabrese».