In una missiva i componenti del pubblico consesso cittadino denunciano convocazioni poco compatibili con lavoro e partecipazione dei cittadini
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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Rovito hanno inviato una lettera formale al Prefetto di Cosenza per segnalare una situazione che, a loro giudizio, compromette il regolare funzionamento del Consiglio comunale e limita la partecipazione democratica. La decisione, maturata a seguito della convocazione dell’ultima seduta alle 8:30 del mattino del 22 dicembre, rappresenta il punto di arrivo di una prassi ormai consolidata.
A firmare la missiva sono Annunziato De Luca e Antonella Magnelli per il gruppo consiliare “Rovito Solidale”, insieme ai consiglieri del Gruppo Futura Luigi Falbo, Giuseppe De Luca, Luigi Meringolo e Maria Gabriella Milito.
Nel documento indirizzato al Prefetto, i consiglieri evidenziano come da tempo il presidente del Consiglio comunale di Rovito, in accordo con la maggioranza, convochi le sedute in orari definiti “inusuali e oggettivamente penalizzanti”. Una scelta che, secondo i firmatari, rende difficoltosa la partecipazione sia dei consiglieri di minoranza sia dei cittadini, in particolare di coloro che svolgono attività lavorative.
I gruppi consiliari spiegano di aver più volte avanzato richieste formali per fissare le sedute in orari più consoni, al fine di garantire una più ampia partecipazione e consentire un pieno esercizio del mandato elettivo. Tali richieste, però, sarebbero rimaste senza esito e senza un confronto costruttivo all’interno dell’aula consiliare.
Secondo i consiglieri di Rovito, la reiterazione di queste convocazioni, adottate senza motivazioni oggettive, finisce per incidere negativamente sui principi di trasparenza, buon andamento dell’azione amministrativa e tutela delle prerogative dei rappresentanti eletti.
Alla luce dell’impossibilità di trovare una soluzione condivisa in seno al Consiglio comunale, i gruppi Rovito Solidale e Futura hanno quindi chiesto l’intervento del Prefetto di Cosenza, affinché venga valutata la conformità delle modalità di convocazione ai principi che regolano il corretto funzionamento degli enti locali.

