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Le modalità con cui sceglierà la possibile annessione di Campora San Giovanni al Comune di Serra D’Aiello, nel basso Tirreno cosentino, sta suscitando dubbi e perplessità, soprattutto nel sindaco di Amantea, Vincenzo Pellegrino. Le sorti di Temesa, questo sarebbe il nome del nuovo paese, saranno decise da un referendum in cui saranno coinvolti esclusivamente i cittadini serresi e i residenti della frazione amanteana, escludendo tutti gli altri.
Il parere del sindaco
Il primo cittadino di Amantea, Vincenzo Pellegrino, si augura che le modalità di consultazione saranno riviste: «Devono poter decidere tutti i cittadini di Amantea – dice -. Poi, qualunque sia l’esito delle urne, noi lo rispetteremo». La sua tesi trova fondamento anche negli esiti dei ricorsi che il Comune ha proposto sia al Tar che al Consiglio di Stato. Intanto, della proposta di legge, a firma del consigliere Giuseppe Graziano, se ne discuterà il prossimo 20 febbraio, quando si riunirà la prima commissione regionale.
La vasta area di Temesa
Il sindaco Pellegrino non nasconde dubbi e perplessità sulla vicenda. «A giudizio di Amantea, e soprattutto del sottoscritto – ci dice -, questa aggregazione non ha alcun senso. Si costituisce un nuovo comune che non raggiungerà i 4.000 abitanti. Io voglio ricordare – continua – che recentemente il presidente Occhiuto ha ribadito che oltre quattrocento comuni in Calabria sono troppi. Noi aggiungiamo a un comune un altro comune, mentre invece la normativa dice che se si creano delle aggregazioni devono essere superiori a 10mila abitanti». Per il primo cittadino sarebbe meglio unire Amantea e Serra D’Aiello: «Sarebbe logico. Più che staccare un pezzo di Amantea per aggregarlo a Serra D’Aiello – conclude -, probabilmente sarebbe meglio che si cominciasse a ragionare in termini di comprensorio vasto».